Politica

Moschea, il Comune resta in silenzio

L'assessora regionale Alessandra Nardini ha strigliato palazzo Gambacorti, per il quale ha replicato l'onorevole Edoardo Ziello

Il progetto del centro culturale islamico

Passate le vicende giudiziarie, da più parti si chiede che il Comune di Pisa si decida a rilasciare il permesso a costruire alla Comunità islamica, per la realizzazione in via del Brennero di un centro culturale con annessa moschea. Lo chiedono le opposizioni in consiglio comunale e, nei giorni scorsi, è tornata a chiederlo anche la neo assessora regionale al dialogo interreligioso, Alessandra Nardini, che ha ricordato quanto detta la Costituzione.

Le parole di Nardini, suonate come una "strigliata" per palazzo Gambacorti, non hanno ricevuto repliche dalla giunta di centrodestra guidata dal sindaco Michele Conti. Silenzio totale, come da diversi mesi a questa parte quando si parla della moschea.

L'unica replica, assai stizzita, è arrivata dall'onorevole leghista Edoardo Ziello. Il quale ha accusato Nardini di "impartire ordini" al sindaco Conti e l'ha invitata a portare rispetto agli uffici tecnici del Comune. Quindi Ziello non spiega perché il permesso a costruire non è stato ancora rilasciato, facendo solo intendere gli uffici comunali hanno parecchio su chi lavorare.

A questo punto interviene Andrea Ferrante (coordinatore di Piazza Grande Pisa, corrente del Pd), che definisce "piuttosto sconclusionato" l'intervento di Ziello, "non sappiamo se in veste di Parlamentare o in veste di dirigente leghista o in veste di consulente del Sindaco di Pisa (a cumulare troppe cariche si rischia di fare confusione)".

"Il dovere delle istituzioni democratiche è servire i diritti dei cittadini, non darsi calorose e complici pacche sulle spalle" ricorda Ferrante a Ziello, aggiungendo che la questione della moschea di Pisa riguarda il "dialogo interreligioso" e il "lavoro del Tavolo regionale delle confessioni religiose e le tradizioni spirituali". 

"Solo pochi mesi fa - rincara la dose l'esponente Pd, parlando della destra pisana - dichiaravano che avrebbero impedito a tutti i costi questa realizzazione, dichiarandosi disposti a incatenarsi. Pensano che qualcuno se ne sia dimenticato? Poi hanno fatto più di un pasticcio con le regole e le procedure, incasinandosi come dei dilettanti allo sbaraglio nel tentativo di ricorrere contro la sacrosanta sentenza del Tar che sanciva il diritto ad edificare la moschea. Hanno detto che lo avrebbero fatto, ma poi non ci sono riusciti".

"Il Comune di Pisa proceda con gli atti dovuti e giustifichi ogni ulteriore giorno di ritardo" chiede con forza Ferrante. Ma da palazzo Gambacorti ancora silenzio assoluto sulla moschea.