Politica

Mozione respinta, Buscemi resta assessore

La maggioranza ha fatto quadrato attorno al consigliere della Lega Andrea Buscemi ed ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle minoranze

Duro scambio di accuse e toni accesi fra maggioranza e opposizione in consiglio comunale, al momento della discussione della mozione urgente di sfiducia nei confronti dell'assessore alla cultura Andrea Buscemi, presentata da Diritti in Comune col supporto della altre forze di minoranza.

Ciccio Auletta, primo frimatario della mozione, ha parlato di "situazione insostenibile" e di "scandalo nazionale", arrivando a definire "una delega alla cultura machista" quella assegnata a Buscemi. Auletta ha inoltre sottolineato la "inadeguatezza politica di Buscemi, arrivato a definire naziste le esponenti della Casa della Donna". Giuliano Pizzanelli (Pd), ha invece chiesto le dimissioni a Buscemi affinché dimostri "che sulla sua ombra non ci sia alcuna macchia" e perché si ristabilisca "un rapporto di totale fiducia" fra le istituzioni e la città.

Andrea Buscemi si è difeso in prima persona, ripetendo quanto già affermato più volte nei giorni scorsi paragonandosi anche a Matteotti: "Sono io la vittima di stalking" ha detto in consiglio. In suo favore i capigruppo di maggioranza, con Maurizio Nerini (Nap-Fdi) che ha definito "atti di bullismo" gli attacchi a Buscemi.

Il sindaco Michele Conti si è assentato durante buona parte della discussione e non ha preso la parola. Al momento del voto, la maggioranza ha votato compatta per il respingimento della mozione.

Precendentemente, Alessandro Gennai (Lega) è stato eletto presidente del consiglio comunale, vice Benedetta Di Gaddo del Pd (vicario) e Riccardo Buscemi (Forza Italia).

Un po' a sorpresa l'elezione di Gennai è avvenuta al primo turno, grazie ai voti decisivi di Alessandro Tolaini (M5s) e di Antonio Veronese (Patto Civico): 23 i voti in suo favore, 2 le schede biance e 6 le nulle, garantita così la maggioranza dei 2/3 dell'aula.