L'Ausl Toscana nord ovest pronta ad arginare in tutte le sedi possibili - penale compreso - il triste fenomeno delle ingiurie, offese e violenze a infermieri, medici e personale sanitario, arrivate via social network e non solo. In particolare, l'Azienda si è attivata perché fosse applicato l'articolo 9 della nuova legge in materia, segnalando al comando Nas dei Carabinieri l'utilizzo offensivo o verbalmente violento dei social (compresi Facebook e Whatsapp) contro i propri operatori. E i primi provvedimenti sanzionatori sono già stati eseguiti nei confronti dei responsabili.
"La legge 113 del 2020, infatti - hanno sottolineato dall'azienda sanitaria -, stabilisce che chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o anche di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 5.000. Si tratta di una normativa di tutela importante, approvata unanimemente dal Parlamento".
"L'Azienda Usl Toscana nord ovest - è stato ribadito - continuerà a segnalare al comando Nas dei carabinieri comportamenti o comunicazioni via social aggressivi ed offensivi. I trasgressori rischiano la comminazione immediata di sanzioni che possono arrivare a diverse migliaia di euro. L'Azienda, inoltre, continuerà a denunciare comportamenti violenti che costituiscano ipotesi di reato verso il proprio personale sanitario, per tutelarne l'impegno instancabile prestato al servizio dei cittadini, il cui valore è ancor più encomiabile in questo periodo di pandemia".