Elezioni

Nardini apre il comitato elettorale

Inaugurato a Pisa il primo comitato elettorale di Alessandra Nardini, "Un luogo di confronto. Da qui ribadisco impegni e valori condivisi".

Ha aperto le porte nel cuore di Corso Italia 13 il primo comitato elettorale di Alessandra Nardini, attuale assessora regionale e candidata nella lista del Partito Democratico alle prossime elezioni in provincia di Pisa. L’inaugurazione si è svolta ieri, con la partecipazione di cittadini e sostenitori.

"Il calore delle persone che sono venute mi ha emozionata", ha detto Nardini, che ha scelto di partire proprio da Pisa per riaffermare una serie di temi che ha già affrontato in Regione e che intende continuare a portare avanti. "Ho aperto questo comitato a Pisa per ribadire alla città alcuni impegni chiari che ho portato avanti con coerenza in questi anni in Regione e su cui intendo continuare ad impegnarmi", ha dichiarato.

Tra le priorità elencate figurano il no alla base militare nel Parco di San Rossore, il completamento della ripubblicizzazione dell’acqua, il quadruplicamento della linea ferroviaria e la linea veloce Pisa-Firenze, la centralità dell’aeroporto Galilei e il suo collegamento con l’alta velocità e la rete ferroviaria regionale.

Ha poi rivendicato l’impegno su temi legati al welfare e ai diritti, "Garantire l’impegno per misure e temi su cui ho lavorato da assessora, come Nidi Gratis, i Libri Gratis, investimenti per diritto allo studio universitario, formazione professionale e politiche del lavoro, azioni per garantire reali pari opportunità, contrastare discriminazioni e violenza di genere".

Nardini ha spiegato che questo punto in Corso Italia sarà solo il primo, "Quello di Pisa è il primo di una serie di point che intendo aprire nei territori della nostra provincia affinché possano rappresentare luoghi fisici di confronto e di incontro".

Infine, ha voluto lanciare un messaggio anche sul piano internazionale, sottolineando una scelta simbolica precisa, "Ho scelto di mettere in ogni mio comitato una bandiera della pace e una della Palestina, perché non possiamo pensare alla Toscana dimenticandoci del mondo e del dovere di schierarsi contro guerre, ingiustizie e, come in questo caso, contro un genocidio. Il contesto internazionale in corso non ha ripercussioni solo sulla nostra economia, ma anche e soprattutto sulle nostre coscienze. Chi siamo destinati a essere se oggi non ci schieriamo per la pace e non diciamo a gran voce che deve essere fermato lo sterminio del popolo palestinese?"