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Negozi chiusi ma aperti per protesta

Questa mattina la protesta, promossa da Confcommercio, di numerose attività commerciali cittadine. Chiedono la riapertura immediata

Questa mattina saracinesche alzate, luci accese e tavoli apparecchiati in decine di attività cittadine ma nessun cliente. Si è trattato di un'iniziativa di protesta, promossa da Confcommercio, con la quale molti negozianti hanno chiesto di poter riaprire subito, per superare con il lavoro i danni economici subiti a seguito delle chiusure imposte per contenere l'epidemia coronavirus.

Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha incontrato i rappresentanti dell'associazione di categoria e condiviso le motivazioni della manifestazione di stamani. Conti ha detto di essere "al fianco dei commercianti per chiedere maggiori tutele e la possibilità di ripartire da subito per chi dimostra di essere in grado di far rispettare le norme sul distanziamento sociale". 

"Le attività - ha aggiunto il primo cittadino - devono essere adeguatamente sostenute e il Comune da solo non ce la può fare. Noi abbiamo varato il Riapri PIsa, un piano di sostegno a turismo e commercio, tutto finanziato con risorse dal bilancio comunale. Le misure del Governo invece non convincono perché non sembrano contenere un piano organico e una tempistica certa per la ripartenza del Paese e delle nostre città. Il Governo, che nelle scorse settimane si è preoccupato di nominare i vertici delle grandi aziende statali, si occupi ora, da subito, di aiutare i commercianti togliendo, ad esempio, per un anno la quota di spese fisse dalle bollette Enel. C’è un estremo bisogno di azioni concrete o ne risentiranno tutti i territori".