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Nido di tartarughe in uno stabilimento a Marina

La nidificazione sul Litorale pisano non è tra le più semplici da proteggere. Tartamare: "Dobbiamo individuare l'area da recintare, servirà tempo"

L'associazione Tartamare, che si occupa della riabilitazione e della cura delle tartarughe marine, ha segnalato il ventesimo nido di caretta caretta in uno stabilimento balneare di Marina di Pisa. La situazione, però, come raccontato dai volontari, non è affatto semplice per dei ritardi di comunicazione e motivi logistici.

"Stanno nascendo delle tartarughine all'interno di uno stabilimento balneare sul litorale di Marina di Pisa già da alcuni giorni, ma nessuna segnalazione era arrivata né alla Capitaneria di porto, né a Tartamare fino a stamattina (venerdì 25 Agosto, ndr) - hanno scritto dall'associazione - il posto è molto frequentato e antropizzato. Due operatori esperti si trovano sul posto già da alcune ore e stanno cercando di raccogliere elementi e testimonianze per ricostruire la vicenda e riuscire a salvare ciò che resta di questo nido".

Come riportato dall'associazione, la zona interessata è stata recintata con l'aiuto del personale dello stabilimento e della Capitaneria. "Il nostro personale ha evidenziato un forte disorientamento dei piccoli a causa dell'inquinamento luminoso - hanno proseguito - purtroppo sono state rinvenute anche alcune carcasse di piccoli che non ce l'hanno fatta. Il disorientamento che ha portato i tartarughini ad errare in un'area vasta senza poter raggiungere direttamente il mare rende difficoltosa l'individuazione di una zona più ristretta da mettere in sicurezza".

"In nottata una squadra di esperti sarà impegnata nella sorveglianza e presidio dell'area, nella speranza che qualche altro piccolo nasca e ci indichi così il punto esatto del nido - hanno aggiunto - il Comune di Pisa si è subito attivato per darci supporto e ha invitato le persone a limitare gli accessi e a controllare la curiosità almeno in questa prima notte di controlli".

Quindi, un appello a chi, per curiosità, volesse avvicinarsi all'area. "Come sapete molte delle nostre schiuse sono pubbliche, cioè visitatori e turisti possono condividere questa esperienza con il personale addetto - hanno precisato - questo accade solo quando l'area, individuata al momento della deposizione, sia stata debitamente messa in sicurezza. Purtroppo non è questo il caso".