Cronaca

"Non ho ucciso Samantha"

Tonino Krstic rispedisce al mittente le accuse di omicidio. L'uomo è in carcere da un anno con l'accusa di aver ucciso la figlia della compagna

Tonino Krstic rispedisce al mittente le accuse che lo hanno portato in carcere per l'omicidio della piccola Samantha, trovata morta dai soccorritori in una baracca a Calambrone il 27 aprile 2016.

L'uomo ieri è comparso davanti alla Corte d'Assise. L'ipotesi di chiedere il rito abbreviato è stata scartata e in aula il 34enne serbo ha proclamato la sua innocenza.

Nel corso del dibattimento, secondo quanto riportato dai quotidiani locali, l'imputato avrebbe puntato il dito contro Juana Francisca, madre della piccola vittima: "Era lei a picchiarla, non io" sarebbero le parole ripetute in aula Tonino.

Una versione dei fatti del tutto opposta a quanto finora emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni della donna, che dal giorno della tragedia si è sempre affermata vittima, insieme alla figlioletta, delle angherie di quell'uomo conosciuto su Facebook.

 Krstic tornerà in aula il 7 luglio. Nel processo in corso alla Corte d'Assise, deve rispondere di omicidio volontario con l'aggravante delle sevizie e rischia l'ergastolo.

Per la madre della piccola si è aperto invece un processo parallelo, nel quale deve rispondere di maltrattamenti in famiglia perché, secondo l'accusa, non ci sarebbero tracce di tentativi di difesa della figlia dalle violenze del patrigno. La donna ha scelto il rito abbreviato e il pubblico ministero ha chiesto otto anni di carcere.