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"Non mi hanno permesso di vederla"

La rappresentante della comunità dominicana: "Quando ho saputo della morte della bambina ho chiesto ai carabinieri di vedere la madre"

Si sono svolti ieri a Rapallo i funerali della piccola Samantha, la bambina di tre anni trovata morta mercoledì scorso in un alloggio fatiscente a Calambrone. La madre, il padre e il fratello, amici e parenti della famiglie hanno posato sulla piccola bara bianca disegni e peluches.

E mentre il compagno della madre resta in carcere con le accuse di lesioni e maltrattamenti, a Pisa si alzano le voci della comunità sudamericana. Shanlatte Moreta Nircia è la presidente del consiglio consultivo della presidenza della Repubblica Dominicana in Italia; Yenny Gonzalez è la vicepresidente della Federazione autonoma extracomunitaria Fae. Entrambe fanno parte anche dell'associazione Hermanas Mirabal di Livorno.

Shanlatte ha provato, appresa la notizia della morte della piccola Samantha, a mettersi in contatto con la madre, Juana. Lo ha fatto chiamando i carabinieri perché avrebbe voluto andare a trovarla all'ospedale, parlare con lei per portarle la vicinanza della comunità dominicana a Pisa, magari partecipando con una delegazione ai funerali a Rapallo. "I carabinieri mi hanno fatto molte domande, chiedendomi chi ero e perché volevo vedere Juana -rivela Shanlatte- mi hanno detto che non potevo perché c'erano delle indagini in corso e che mi avrebbero ricontattato loro, ma non l'hanno mai fatto".

"Com'è possibile -commenta Gonzalez- che si tolgano bambini alle famiglie in situazioni non così evidenti, e che di fronte a questi maltrattamenti non sia stato possibile fare niente?"