Cronaca

Scieri, nuova autopsia, parla il fratello

Francesco Scieri commenta la decisione della procura di riesumare i resti del parà morto 20 anni fa in circostanze misteriose nella caserma Gamerra

Emanuele Scieri

Emanuele Scieri arrivò alla caserma Gamerra il 13 agosto 1999. Scomparve la sera stessa e il suo corpo senza vita venne trovato tre giorni dopo alla base di una torretta utilizzata dai militari per asciugare i paracadute. 

Il caso venne archiviato come suicidio. Poi la riapertura delle indagini e il sospetto di un atto di nonnismo finito in tragedia. Oggi sono tre gli indagati per la morte della recluta dei parà, accusati di omicidio volontario in concorso.

A 20 anni dalla morte, la salma del 26enne verrà riesumata per cercare eventuali riscontri alle ipotesi accusatorie.

Il fratello di Emanuele, Francesco Scieri, commenta la decisione della procura, che ha disposto la riesumazione dei resti del parà siracusano: "Per noi - ha detto Scieri- è un'ottima notizia perché, lo dico da medico, la medicina, anche quella forense fa progressi continui e ciò che si può rilevare oggi allora probabilmente non si poteva farlo, o comunque fu fatto in modo non corretto".

"Ritengo - ha aggiunto - che sia utile eseguire un nuovo esame medico legale sui resti perché oggi, anche alla luce delle risultanze della commissione parlamentare d'inchiesta, si possono cercare sulle mani e sulla gamba segni di eventuali traumatismi non compatibili con la caduta ma procurati da altri".