Il vicesindaco di Pisa, Raffaele Latrofa, ha recentemente aggiornato il consiglio comunale e la cittadinanza sui progressi del progetto per la nuova piscina comunale, che sarà situata nella Cittadella Sportiva di Barbaricina. L’iniziativa, fortemente sostenuta dall’amministrazione comunale, mira a dotare la città di un impianto moderno, sicuro e attrezzato, rispondendo così alle crescenti esigenze della comunità sportiva e dei cittadini appassionati di nuoto.
"Come da noi richiesto - dichiara il vicesindaco su Facebook -, siamo riusciti a ottenere una proroga dal Ministero per terminare i lavori entro il 31 dicembre 2026. Questo ci permetterà di procedere con tutte le verifiche necessarie, garantendo un impianto moderno e sicuro".
Progetto e caratteristiche della struttura. La nuova piscina sarà una struttura moderna e funzionale, progettata su un unico piano e caratterizzata da un’area a doppia altezza per facilitare l’accesso degli spettatori. È previsto anche un piccolo piano interrato per le operazioni di manutenzione. Il cuore dell’impianto sarà l’area vasche, suddivisa in tre piscine pensate per soddisfare esigenze diverse: Una vasca nuoto di 450 metri quadrati, con una capacità massima di 225 utenti; una piscina ricreativa di 55 metri quadrati, destinata a ospitare fino a 22 persone; una vasca relax di 60 metri quadrati, con una capienza di 30 persone.
La struttura avrà una capienza complessiva di 397 persone, considerando anche le tribune per il pubblico. Il progetto mira a creare un ambiente accogliente e sicuro, con ampi spazi per lo svolgimento di attività sportive e ricreative.
Tempistiche e investimenti. Un traguardo importante è stato raggiunto grazie alla proroga concessa dal Ministero, che consente di completare i lavori entro il 31 dicembre 2026. Questo termine esteso permetterà di effettuare tutte le verifiche tecniche necessarie e garantire l’alta qualità dell’impianto. La data di inizio lavori è prevista per febbraio 2025. Il costo complessivo dell’intervento è stimato in 6,6 milioni di euro, finanziato per la maggior parte dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con una quota cofinanziata dall’amministrazione comunale.