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Operatori sanitari non vaccinati, 99 sospensioni

Il dato riguarda l'intero territorio dell'Ausl nord ovest. Nell'area pisana lettera di sospensione per 12: 7 infermieri, 2 medici e 3 tecnici sanitari

L'Azienda Usl Toscana nord ovest, competente per le province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, ha avviato in questi giorni 99 procedimenti di sospensione nei confronti di altrettanti operatori sanitari che risultano non vaccinati. Si tratta di 58 infermieri, 17 medici, 3 ostetriche, 2 veterinari e 19 tecnici sanitari. Nell'ambito di Pisa sono 12 gli interessati: 7 infermieri, 2 medici e 3 tecnici sanitari.

La comunicazione di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale è stata inviata dall’Asl Toscana nord ovest non solo ai propri dipendenti ma complessivamente a circa 1.400 operatori della sanità che risiedono sul territorio aziendale e che lavorano in aziende sanitarie pubbliche e private (anche di altri territori) e contestualmente indirizzata anche agli Ordini professionali e al datore di lavoro della persona interessata.

Per quanto riguarda le sospensioni gli alti territori: 38 operatori lavorano nell’ambito territoriale di Livorno (24 infermieri, 8 medici, 1 ostetrica, 1 veterinario e 4 tecnici sanitari); 22 operano nell’ambito di Massa Carrara (10 infermieri, 5 medici, 2 ostetriche, 1 veterinario e 4 tecnici sanitari); 15 nell’ambito di Lucca (7 infermieri, 2 medici e 6 tecnici sanitari); 12 nell’ambito della Versilia (10 infermieri e 2 tecnici sanitari).

"I dati (solo numerici per tutelare la privacy del personale interessato) - hanno spiegato dall'azienda sanitaria - sono comunque in continuo movimento perché risulta, ad esempio, che alcuni di questi 99 operatori nelle ultime ore si siano vaccinati interrompendo così la procedura di sospensione, una conseguenza obbligata dell’attuazione dal decreto legge 44/21. Infatti, per tutti gli operatori che proseguiranno nella loro scelta di non vaccinarsi la sospensione dal lavoro avrà effetto immediato ed è stabilita dall’attuale normativa fino al 31 dicembre 2021".

La situazione nei singoli territori è stata comunicata alle organizzazioni sindacali, "che sono sempre state informate delle varie fasi del percorso, in un’ottica di trasparenza e di collaborazione, data la complessità e le peculiarità della procedura in atto, indicata dal legislatore".

"Si ribadisce la complessità del percorso partito nei mesi scorsi con l’invio da parte degli ordini professionali e dei datori di lavoro alla Regione Toscana di tutti i loro iscritti e dipendenti - hanno ricordato dalla Ausl Tno -, cui ha fatto seguito la verifica dello stato vaccinale e quindi l’invio alle Asl dell’elenco dei soggetti che risultavano non vaccinati. In questa fase alcune difficoltà sono state legate alla necessità di revisione di elenchi non sempre completi di indirizzo preciso, al quale inviare la lettera, e dell’indicazione del datore di lavoro, altra informazione necessaria per l’attuazione della procedura".

In una prima nota le Aziende sanitarie hanno invitato l’interessato a produrre la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione o i motivi che la impedivano. Successivamente gli hanno richiesto in maniera formale di sottoporsi alla somministrazione del vaccino. Decorsi i termini di questo secondo avviso, le Asl hanno accertato l’inosservanza dell’obbligo vaccinale e hanno adottato l’atto di accertamento.

Tutte queste comunicazioni ai non vaccinati sono state recapitate per pec o, se non possibile, per raccomandata con ricevuta di ritorno (nel secondo caso con conseguente allungamento dei tempi). Per coloro che hanno risposto ai solleciti sono tuttora in corso da parte dell’Asl le verifiche della documentazione trasmessa per valutare i motivi addotti in merito alla mancata vaccinazione.