Interviste

Casole:"Riportare al centro l'ideologia"

Lavoratore Piaggio, 58 anni, una vita a sinistra, Paolo Casole è il candidato a sindaco di Pisa per il Partito Comunista

Paolo Casole

Paolo Casole, candidato per il Partito Comunista a sindaco di Pisa. Una formazione politica che correrà da sola per le elezioni amministrative.

Come mai questa scelta di correre in solitudine?

"Una scelta coraggiosa ma anche voluta, perchè la motivazione è politica. Siamo convinti della necessità di una forza che si rifaccia ai valori del lavoro, della solidarietà, una forza di classe che la sinistra ha perso accodandosi a interessi che non sono prettamente di sua competenza. Vogliamo essere una spinta propulsiva nei confronti della sinistra stessa"

Cosa critica al Pd?

"Ora come ora chiamarlo partito di sinistra è azzardato, anche se all'interno, soprattutto nella base, la connotazione rimane e anzi, sono convinto che questa esigenza di risvegliare i valori di sinistra sia molto sentita. Siamo qui anche per questo".

Una campagna elettorale, la vostra, fatta molto di ascolto. Che tipo di messaggio state dando?

"Vedo e sento tanta sfiducia nella politica, ma allo stesso tempo è proprio questa sfiducia che spinge la gente a dire che ha bisogno di una forza come la nostra. Le dico la verità. Il Partito Comunista è la storia di questo paese ma non si era più presentato alle elezioni. La spinta ci è arrivata proprio dalla gente che ce lo ha chiesto ed è la stessa spinta che ho sentito personalmente accettando la candidatura".

Abbiamo detto del Pd. Invece la critica che fate al sindaco uscente Filippeschi?

"E' evidente a tutti. Il sindaco ha fatto sì che la città si sviluppasse secondo criteri legati alle grandi opere, mancando completamente l'obiettivo della partecipazione popolare".

Quali sono le cose importanti per voi?

"Portare un messaggio ideologico. Non avere una ideologia è non avere una prospettiva per il futuro. Vogliamo portare una politica che diventi con la P maiuscola, che non sia succube e subalterna alle esigenze della finanza. Il mio intervento è un intervento politico, non elettoralistico. Una cosa ci teniamo a precisare, siamo convinti che storicamente l'avanzamento di diritti economici e sociali è avvenuto dove ci sono state lotte e manifestazioni di piazza. Per noi sarebbe importante una presenza in Consiglio ma soprattutto fuori. Stiamo coinvolgendo tante persone, soprattutto giovani e vogliamo rafforzarci anche come partito".