Elezioni 2020

Divieto di pascolo a San Rossore, è polemica

Dopo la denuncia pubblica di un allevatore intervengono Roberto Salvini, candidato presidente e la consigliera regionale Montemagni

"È indegno che 1.270 pecore massesi, antica razza toscana oggi a rischio di estinzione, debbano finire al macello perché il Parco San Rossore nega agli storici allevatori locali una porzione di terreno da destinare a pascolo – dice Roberto Salvini, consigliere regionale del gruppo Misto e candidato presidente alle prossime elezioni regionali per la lista civica Patto per la Toscana – Allevatori che qui da sempre hanno potuto esercitare la pastorizia, oggi vengono ridotti sul lastrico e tolta loro la dignità di un lavoro tramandato loro di generazione in generazione, proprio da parte di quei parchi che dovrebbero tutelare la biodiversità e promuovere il rispetto delle attività rurali tradizionali. Pensare che, dopo secoli che in questi luoghi si allevano le pecore al pascolo da tempi immemori: Vittorio Emanuele III ratificò la concessione di cento ettari di tenuta proprio a quelle famiglie di allevatori che oggi vengono cacciate".

"Sinceramente-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega- restiamo davvero interdetti, nell'apprendere che oltre mille pecore sono destinate alla macellazione, perchè la dirigenza del Parco di San Rossore ne vieta tassativamente e da tempo, il pascolo al suo interno." "Una cosa che riteniamo assurda-prosegue il Consigliere-ed ancora più irritante ci pare la risposta che l'allevatore avrebbe ricevuto; le pecore non entrano nel Parco perchè inquinano."