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"Penso a una Domus Mazziniana più friendly"

La consigliera regionale del M5s nel cda della Domus Mazziniana: "Diffondiamo un pezzo di storia importantissimo del nostro Paese"

Irene Galletti

Il ministero dei Beni culturali ha nominato Irene Galletti, consigliera regionale pisana del M5s, suo rappresentante nel consiglio di amministrazione della Domus Mazziniana, istituto dedito allo studio e all'approfondimento del pensiero di Giuseppe Mazzini e alla diffusione delle sue opere.

Il decreto di nomina, firmato dal ministro Alberto Bonisoli, riporta la data del 23 luglio. L'incarico è triennale.

"Uno dei principali scopi dell'istituto è quello di far conoscere meglio un pezzo di storia importantissimo del nostro paese - sottolinea Galletti-. La prima cosa che farò sarà cercare un confronto con gli altri membri del Cda e con il direttore Pietro Finelli, che incontrerò nei prossimi giorni, per capire cosa è stato fatto finora e valutare cosa ha funzionato, cosa no e cosa può essere migliorato". 

La Domus mazziniana custodisce una vasta biblioteca di scritti e studi mazziniani, oltre a cimeli e testimonianze del Risorgimento."Un archivio sterminato e unico nel suo genere, proprio perché contiene pezzi unici - commenta Galletti-. Importante sarà capire in quale modo possa essere messo a disposizione dal punto di vista didattico, che è uno dei principali scopi dell'istituto. Si tratta di conoscere e di diffondere il più possibile anche tra i giovani la conoscenza di come è nato il nostro Paese a partire da pietre miliari come Mazzini, Giolitti e Cavour".

Galletti pensa poi ad eventi e progetti di ampio respiro che coinvolgano anche le tre università pisane, le istituzioni e le associazioni del territorio pisano e toscano  "Nel 2022  - spiega- cadrà il 150esimo anniversario dalla morte di Mazzini. Creare un evento di portata nazionale sarebbe importante e potrebbe portare una ventata nuova di visibilità a questo istituto".

Secondo Galletti "Si può fare di più. Non perché - precisa- sia stato fatto poco fino ad ora, ma perché la Domus mazziniana non è la Torre di Pisa che si vende da sola. Si può pensare a qualcosa per farla diventare un po' più friendly e attrarre una più ampia fetta di pubblico. Sono sicura che nei prossimi tre anni questa esperienza potrà darmi molto e spero di poter fare altrettanto".