Cronaca

Per i complici di Bernardi scattano le manette

Custodia cautelare in carcere per i tre complici di Simone Bernardi, il rapinatore ucciso dal gioielliere Daniele Ferretti durante una rapina

Custodia cautelare in carcere per i tre complici di Simone Bernardi, il rapinatore ucciso dal gioielliere Daniele Ferretti durante un tentativo di rapina il 13 giugno scorso.

Simone Bernardi, 44 anni, a marzo aveva lasciato il penitenziario Don Bosco di Pisa dopo aver scontato una condanna di otto anni per furti e rapine commesse altrove.

Dopo cinque settimane di indagini e di ricerche le forze dell'ordine hanno individuato e fermato i complici di Bernardi, che si erano dati alla fuga dopo la sparatoria: si chiamano Marco Carciati, 43 anni, pisano, Andrea Kifflè, 31 anni, originario di Aprilia in provincia di Latina e Daniele Masi, originario di Pomezia, nel Lazio.

Secondo gli inquirenti Andrea Kifflè è il bandito armato che entrò nel negozio insieme a Bernardi e che puntò la sua pistola contro la moglie del gioielliere. Carciati, invece rimase fuori a fare da palo mentre Masi è accusato di avere avuto un ruolo nella pianificazione della rapina.

Per i tre è stata adottata la misura della custodia cautelare in carcere e sono accusati in concorso di tentata rapina, tentato omicidio, porto illegale di armi e ricettazione.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo la fuga dalla gioielleria di via Battelli, i tre si diedero appuntamento in un circolo ricreativo di Pisa, dove  si erano già incontrati nei giorni precedenti la rapina.