Politica

Pizzanelli non ce la fa, il Pd farà le primarie

Per un pugno di voti il nome del docente universitario non ha ottenuto il via libera dall'assemblea comunale per la candidatura a sindaco

77 voti a favore sui 79 che servivano, i tre quinti dell'assemblea cittadina formata da 120 rappresentanti del partito.

E' sfumata nella notte, sul filo di lana, la candidatura unitaria del Pd ( vedi articolo collegato ) sulla quale sembravano esserci convergenze anche da parte degli alleati: quella di Giuliano Pizzanelli, docente universitario attivo nel mondo della politica e dello sport.

L'assemblea comunale, riunita a Riglione, sembrava avere trovato la quadratura del cerchio dopo settimane di polemiche e tensioni. Ma al momento del voto c'è stata la sorpresa. La proposta di candidare Pizzanelli è stata accolta solo da 77 partecipanti: dunque il quorum di 79, necessario per essere accolta, non è stato raggiunto.

A questo punto, in mancanza di alternative e se non ci saranno colpi di scena nelle prossime ore, scattano le primarie: già individuata la data, quella del 29 aprile. Il regolamento dovrà essere scritto dai reggenti del partito a livello regionale.

Resta da capire se saranno di partito o di coalizione, con gli alleati che decideranno nelle prossime ore la strada da seguire.

"Domenica 29 aprile sia una grande festa della democrazia e della partecipazione e queste due settimane di campagna elettorale siano occasione di ascolto, di condivisione delle problematiche e di costruzione del programma che ci permetterà di affrontare la sfida contro le destre per impedire che questa città sia governata dalla Lega", ha detto intanto Dario Danti di Campo Progressista.

"Tutti insieme ce la dobbiamo fare. La mia candidatura alle elezioni primarie, che confermo oggi, vuole dare un contributo all'allargamento e all'unità del centrosinistra per costruire un governo del cambiamento a partire dai bisogni dei cittadini e delle cittadine".