Quattordici associazioni, un'unica petizione per dire no alla base dei carabinieri nel parco di Migliarino-San Rossore: la raccolta di firme da indirizzare alla premier Giorgia Meloni è già online su Change.org e tra i primi firmatari ci sono nomi noti fra cui l'estensore del primo Piano Territoriale del Parco Msrm architetto e urbanista Pierluigi Cervellati, il meteorologo Luca Mercalli e l’archeologo Carlo Tozzi, filosofi come Roberta De Monticelli e Alfonso Maurizio Iacono, giornalisti come Sabrina Giannini della Rai e Fabio Demi e via firmando fra scrittori, botanici, artisti, docenti e ricercatori di una ventina di università italiane nonché ex presidenti del Parco.
Secondo le associazioni che hanno promosso la sottoscrizione, fermare il progetto è ancora possibile a patto di mobilitarsi ed esercitare pressione sulle istituzioni. Dunque ecco l'iniziativa messa in campo da 14 associazioni ambientaliste: Amici della Terra (Nazionale e Versilia), Apuane libere, Italia nostra (Toscana, Pisa e Versilia), il Comitato per la difesa di Coltano, il Comitato Difesa Alberi Pisa, La città Ecologica, Lipu Toscana, Le voci degli Alberi Pietrasanta, Mountain Wilderness Nazionale, WWF (AltaToscana e Toscana).
Lo schieramento si oppone a quello che viene definito "uno scempio ambientale che sarebbe irreversibile". La petizione è chiarissima: “Esprimiamo ferma contrarietà alla localizzazione della base dei Carabinieri (G.I.S. e 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”) tra l’area Cisam a San Piero a Grado e la Tenuta Isabella a Pontedera. Essa provocherebbe enorme consumo disuolo, gran parte del quale in area boscata e pregiata del Parco Msrm”.
Si tratta, scrivono le associazioni promotrici, di “un progetto devastante a livello ambientale [...] con la distruzione di decine di ettari di habitat Natura 2000 di bosco planiziale", un’area che "fa parte della Selva Pisana (SchedaIT5170002) ed è tutelata addirittura dall’Unesco".
“Si stima – proseguono - che debbano essere abbattute circa 10mila piante, il quadruplo delle 2.500 previste nell’accordo firmato nel Settembre 2023 al Tavolo Interistituzionale. La distruzione di un ecosistema secolare”.