Attualità

Premio mondiale per l'archistar Segantini

Il progetto rurale ideato da Segantini e C+S Architects conquista il Vision Awards di New York, “Un modello per un mondo più equo e fertile”

Dalla campagna pisana ai riflettori internazionali. Il progetto di micro-farming di Peccioli, firmato dall’archistar Maria Alessandra Segantini e dallo studio C+S Architects, ha vinto a New York il Best Architectural Concept of the Year agli Architizer Vision Awards 2025. Il riconoscimento, assegnato da una giuria di fama mondiale che include Daniel Libeskind e Steven Holl, premia le idee che uniscono architettura, innovazione e visione sociale.

Il progetto premiato, intitolato Land-CR.AF.T.ED (Community Reinvent Affordable Food Through Ecologic Design), immagina un nuovo modello di vita rurale fondato su agricoltura rigenerativa e social housing, reinterpretando in chiave contemporanea l’archetipo della cascina toscana. “Questo riconoscimento è una grande emozione e un incoraggiamento a continuare a credere in un’architettura che non si limiti a costruire edifici, ma che sia invece capace di costruire relazioni anche tra discipline diverse, in questo caso con l’agricoltura” ha detto Segantini.

“Land-CR.AF.T.ED nasce dal desiderio di riportare vita, dignità e futuro nelle aree rurali, trasformando l’abitare la terra e coltivarla in azioni collettive e rigenerative. Abbiamo immaginato un luogo dove le persone coltivano non solo il cibo, ma anche il senso di comunità e di appartenenza, in armonia con la natura” ha aggiunto l’architetta.

Il progetto, che riguarda un’area di Santo Stefano nel comune di Peccioli, prevede dodici unità abitative prefabbricate a basso impatto ecologico, costruite in legno e terra cruda, organizzate in una piccola comunità agricola autosufficiente. Ogni abitazione, tra gli 80 e i 130 metri quadrati, è circondata da uno spazio coltivabile, dove entra in gioco il concetto di pixel-farming, un sistema che valorizza la biodiversità e la produttività attraverso la varietà delle colture.

L’obiettivo è contrastare lo spopolamento delle campagne e creare una comunità inclusiva e sostenibile, dove architettura e ambiente tornano a dialogare. “Dedichiamo questo premio a tutti coloro che credono che l’architettura possa essere uno strumento di giustizia sociale ed ecologica” ha concluso Segantini.