Attualità

Presentata l'indagine legalità e sicurezza

Dati preoccupanti per gli imprenditori del territorio pisano, che chiedono maggiore sicurezza ed una più alta presenza delle forze dell'ordine

L'indagine effettuata su legalità e sicurezza per il 2023, che Confcommercio ha presentato a livello nazionale in occasione dell’undicesima edizione della Giornata della legalità, ha denotato una richiesta di maggiore sicurezza e più elevata presenza delle forze dell’ordine da parte degli imprenditori pisani.

"In un ambito regionale, dove le imprese del terziario reputano abbastanza sicuro il contesto in cui operano, i dati specifici che riguardano la provincia di Pisa sono in controtendenza e dicono che purtroppo c'è ancora molto da fare sul fronte della sicurezza - ha affermato il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli - determinante su tutto è un maggiore e più capillare controllo da parte delle forze dell'ordine, che svolgono un'importante attività di prevenzione di quei reati che rendono la vita impossibile a chi ogni giorno manda avanti la propria attività".

"Contraffazione, abusivismo, usura e furti sono le note dolenti - ha ribadito il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi - analizzando i dati di Confcommercio-Imprese per l'Italia, solo nell'ultimo anno l'illegalità è costata 40 miliardi alle imprese. L'usura è il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori con un 24,4%, seguito da furti per un 23,5%, aggressioni e violenze con 21,3% e atti di vandalismo al 21,1% e più di un imprenditore su tre teme di essere esposto a fenomeni criminali".

"Estremamente preoccupante il fatto che il 62,8% delle imprese si ritenga penalizzato dall'abusivismo e dalla contraffazione - ha concluso - il costo della criminalità per i reati di abusivismo commerciale, abusivismo nella ristorazione, contraffazione, taccheggio, ferimenti, assicurazioni, spese difensive e cyber criminalità è di 38,6 miliardi di euro l'anno, che comporta il rischio della perdita di 268.000 posti di lavoro regolari".