Attualità

Pro Vita & Famiglia alla Leopolda

La Onlus ha organizzato un incontro critico sulla maternità surrogata: oltre a Jennifer Lahl presenti anche le assessore Bonanno e Porcaro

Un momento dell'iniziativa di Pro Vita & Famiglia

Alla Stazione Leopolda si è tenuto il convegno sulla maternità surrogata, organizzato da Pro Vita & Famiglia Onlus e patrocinato dal Comune di Pisa. Protagonista dell'incontro Jennifer Lahl, fondatrice del Centre for Bioethics and Culture Network e una delle maggiori critiche della maternità surrogata.

Hanno aperto i lavori gli interventi di Giovanna Bonanno, assessora alle Politiche sociali, e Gabriella Porcaro, assessora alle Pari opportunità che hanno ribadito la tesi della natura lesiva dell’utero in affitto, causata dal trattamento asettico e distaccato delle madri surrogate e dei nascituri poiché entrambi vengono gestiti come oggetti.

La moderatrice dell’incontro è stata Monica Ricci Sargentini, giornalista de Il Corriere della Sera. "Nella maternità surrogata il punto non è il contratto - ha specificato - ma il fatto che ciò che viene venduto o donato non è il servizio gestazionale: è sempre il figlio o la figlia tuttavia possono essere venduti, comprati o donati solo gli oggetti, non le persone".

"La convinzione corrente che la maternità surrogata sia un gesto di altruismo verso chi non può generare è stata confutata ponendo svariati interrogativi sulla salute fisica e psichica sia delle gestanti in affitto sia dei nuovi nati - ha spiegato Donatella Isca, referente di Pro Vita & Famiglia Toscana - in funzione anche di dubbi che possono lasciare tracce anche profonde di depressione; ponendo, invece, l’accento sulla industria occulta che articola il dietro le quinte del movimento legato alla maternità surrogata, traendone un grande profitto economico".

Durante il convegno è stato anche ricordato come l’Italia sia il primo Paese ad aver approvato una proposta di legge, attualmente al vaglio del Senato, che rende l’utero in affitto un reato universale.