Scoprire il passato scavando per costruire il futuro. È quanto accaduto a Pisa con la realizzazione delle isole ecologiche interrate nel centro storico, da cui è nata una campagna di scavi archeologici che ha svelato nuovi capitoli della storia cittadina.
Venerdì 17 Ottobre alle 17, alla Biblioteca SMS di via San Michele degli Scalzi, sarà presentato il volume “Frammenti di storia della città. Archeologia e isole ecologiche interrate a Pisa”, che raccoglie i risultati di questa indagine sui generis. Il volume è pubblicato con il contributo del Ministero della Cultura e della Geofor – Gruppo RetiAmbiente
Il libro illustra gli esiti delle ricerche condotte in trenta siti archeologici cittadini, dove gli scavi per le isole ecologiche hanno permesso di raggiungere profondità raramente esplorate, restituendo testimonianze che vanno dall’età etrusca fino all’epoca moderna. I reperti e i dati raccolti hanno offerto un archivio inedito di informazioni, arricchendo le conoscenze su Pisa romana, tardoantica, medievale e contemporanea, e confermando o ampliando ipotesi già note alla comunità scientifica.
“Quando si ha la fortuna di vivere in un luogo che ha una storia straordinaria come Pisa – ha detto l’assessore alla Cultura Filippo Bedini – può capitare anche che, scavando per creare delle isole ecologiche interrate, si facciano scoperte eccezionali come quelle raccontate in Frammenti di storia della città. Il volume che presenteremo in biblioteca, nell'ambito del calendario del Patto per la lettura, raccoglie con rigore scientifico i risultati degli scavi archeologici che hanno avuto origine dai lavori per il progetto delle isole interrate in centro storico. Risultati fondamentali per scrivere una nuova pagina della più che millenaria storia di Pisa, dall’età romana all’epoca contemporanea.”
Bedini ha ricordato alcuni dei ritrovamenti più significativi: “L’importante scavo di via Capponi, con le tracce di una domus romana, i materiali ceramici antichi, le indagini sulla cinta muraria pre-comunale, la riscoperta di antiche chiese scomparse, ma anche la curiosità della produzione di zucchero di canna in città nella prima età moderna. Tutti capitoli affascinanti per chi ama conoscere davvero Pisa e la sua evoluzione nei secoli”.
L’assessore ha infine espresso un ringraziamento “alla Società Storica Pisana, ai curatori del libro, all’editore, alla Soprintendenza, ma in particolare a Geofor, che ha sposato con entusiasmo il progetto non appena gli è stato proposto”.