Attualità

Ricerca, Luigi Ambrosio al tavolo del Ministero

Il direttore della Scuola Normale tra gli scienziati chiamati a elaborare una strategia italiana in tema di ricerca fondamentale

Il matematico Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale, coordinerà un tavolo di lavoro istituito dal Ministero dell’Università e della Ricerca allo scopo di studiare e formulare proposte in materia di ricerca fondamentale. Lo ha stabilito un decreto dello stesso Ministero del 31 Marzo scorso. 

"Gli scienziati e le scienziate che ne fanno parte  - spiega una nota della Scuola Normale - sono chiamati a elaborare una strategia italiana in tema di ricerca fondamentale, quella non necessariamente legata a una traduzione immediata in trasferimento tecnologico, definendo le caratteristiche stesse della ricerca fondamentale, individuando il quadro dei finanziamenti ad essa destinati anche in confronto al contesto europeo e internazionale, stabilendo gli obiettivi di sviluppo di medio e lungo termine, così come previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza".


Oltre al professor Ambrosio, fanno parte del tavolo di lavoro Ugo Amaldi (già Professore Ordinario di Fisica medica e Fisica sanitaria – Cern), Ariela Benigni (Segretario Scientifico, Coordinatore Ricerche sedi di Bergamo e Ranica, Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri), Paola Inverardi (professore ordinario di informatica dell'università degli studi dell’Aquila), Francesco Loreto (professore ordinario di fisiologia vegetale all'università degli studi Federico II di Napoli), Gianfranco Pacchioni (professore ordinario di chimica generale e inorganica all'università degli studi di Milano Bicocca), Barbara Rossi (Icrea professor, university Pompeu Fabra Upf, Barcellona), Angela Santoni (professore emerito di Immunologia e Immunopatologia all'università degli studi di Roma La Sapienza) e Luisa Torsi (professore ordinario di chimica all'università degli studi Aldo Moro di Bari).

Il gruppo, che nella giornata di ieri si è riunito per la seconda volta, resterà costituito fino al raggiungimento degli obiettivi, e comunque non più di tre anni.