Attualità

Ricercatori pisani nel progetto Milano Ventilatore

Ricercatori dell’Università di Pisa, del CNR e della Fondazione Monasterio nel progetto internazionale del Milano Ventilatore Meccanico

Di Francesco, Lo Monaco e Salvo

Un innovativo ventilatore polmonare per supportare i pazienti Covid-19 ricoverati nelle terapie intensive di tutto il mondo.

Si chiama Mvv, Milano Ventilatore Meccanico ed è basato su una tecnologia di facile uso ma sicura ed efficiente, con un costo complessivo di componenti molto basso. La stessa semplicità del design, che include solo componenti di facile reperibilità sul mercato potrà permettere una produzione rapida e su vasta scala nei diversi Paesi. E l’obiettivo, infatti, è quello di avviare rapidamente la produzione di 1000 unità in ognuno dei tre Paesi che hanno fatto nascere il progetto: Italia, Stati Uniti e Canada.

Milano Ventilatore Meccanico ha avuto anche un importante supporto pisano.

Alcuni ricercatori del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa (Denise Biagini, Fabio Di Francesco eTommaso Lomonaco) e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR (Pietro Salvo), supportati dal personale della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” ed in collaborazione con la ditta SRA Instruments (Andrea Carretta), hanno infatti prestato l’esperienza maturata in molti anni di ricerca nel campo dell’analisi dei gas espirati per verificare l’assenza di rilasci di composti volatili dannosi per i pazienti che dovranno utilizzare MVM

Nata da un’idea di ricercatori impegnati in attività di ricerca sulla materia oscura nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN e nei laboratori canadesi di SNOLAB e TRIUMF, che hanno messo a disposizione la loro esperienza sui sistemi di controllo gas, la collaborazione MVM opera in un ambiente di innovazione aperta (open hardware). MVM è infatti un progetto nato dal basso nella comunità scientifica che si è propagato rapidamente fino ad includere ricercatori di sette nazioni (Italia, USA, Canada, Francia, Spagna, Regno Unito e Polonia), che hanno abbandonato all’improvviso le proprie attività di ricerca per prestare gratuitamente le proprie conoscenze e renderne disponibili i frutti senza fini di lucro.