Si è tenuta oggi, nella sede di corso Italia 70, la celebrazione pisana della 75ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, organizzata dall’Anmil con il patrocinio della Rai. L’iniziativa, istituzionalizzata nel 1998, unisce ogni anno l’intero Paese in un momento di memoria e riflessione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Alla cerimonia parteciperanno autorità locali, rappresentanti delle istituzioni e dell’Inail, con la consegna dei Brevetti e dei Distintivi d’Onore agli invalidi del lavoro. Durante la mattinata si terranno una messa in suffragio e una cerimonia civile, dedicate a chi ha perso la vita o l’integrità fisica lavorando.
Nel suo intervento, il presidente territoriale dell’Anmil di Pisa Massimo Bensi ha ricordato come "ogni otto ore, in Italia, una persona muore sul lavoro" e ha sottolineato l’urgenza di non ridurre la giornata "a una semplice cerimonia, ma a un’occasione di impegno concreto verso il cambiamento".
All'evento ha partecipato anche l’onorevole pisano Edoardo Ziello. La cerimonia, avvenuta tra le 10 e le 11, è stata caratterizzata dalla deposizione di una corona commemorativa (nessuna esibizione di medaglie, nessuna funzione religiosa) e da una serie di riflessioni pubbliche condivise, intervallate da momenti di silenzio (in segno di rispetto verso i Caduti), con contributi dei soci (in maggioranza invalidi del lavoro), del dipendente del Caf Anmil di Pisa, Giuseppe Romano e, appunto, dell’onorevole Edoardo Ziello.
Dai dati diffusi dall’Inail emerge che gli infortuni restano numerosi, segno di una cultura della sicurezza ancora fragile. L’Anmil chiede che si rafforzino i controlli e che la normativa già esistente venga applicata con rigore, puntando a una vera sinergia tra ispettori del lavoro, Asl e istituzioni.
“Non vanificheremo il dovere intrinseco di questa paradossale ricorrenza, paradosso che risiede nel celebrare la memoria di quanti abbiano perso la vita o l’integrità fisica per adempiere al pilastro sul quale si fonda la nostra Repubblica”, ha sottolineato Bensi, “non lo vanificheremo riducendo le tante cerimonie civili sparse sull’intero territorio nazionale a momenti di commiato e ripetizione di promesse vane. La Giornata che appartiene a tutti i lavoratori presenti, futuri e pensionati del Paese deve portare un grido unanime verso il cambiamento. Verso una presa in carico determinata al porre fine ad una strage continua, verso l’investimento immediato per la costruzione di un reale Stato sociale”.