Attualità

Riforma dell'emergenza-urgenza, Ghiadoni tra gli esperti

Il direttore della scuola di specializzazione dell’università di Pisa nel gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di legge

Il gruppo di lavoro (Lorenzo Ghiadoni è il terzo da sinistra)

C'è anche un professore pisano nel gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di legge 1455 sulla riorganizzazione del sistema nazionale di emergenza-urgenza. Si tratta di Lorenzo Ghiadoni, direttore della Scuola di specializzazione in medicina d’emergenza urgenza dell’Università di Pisa e dell’Unità operativa di Medicina d’emergenza universitaria dell’Aoup.

La proposta di legge è stata depositata agli atti il 4 Ottobre e presentata il 9 Novembre alla Camera dei Deputati da Luciano Ciocchetti in un incontro con istituzioni e stakeholders.

Il testo mira a garantire la sostenibilità del sistema e l'ottimizzazione delle risorse professionali ed economiche; l’aggiornamento alla luce dell’evoluzione tecnologica e professionale; l’uniformità della risposta in tutto il territorio nazionale, mutuando anche dalle esperienze regionali più virtuose; la normazione adeguata per i professionisti; l’eticità della risposta; l’adeguamento dei sistemi alle ultime evidenze scientifiche; le soluzioni per diminuire il sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso.

Secondo il professor Ghiadoni “La priorità è ridurre il sovraffollamento del Pronto soccorso e il tempo di stazionamento dopo la diagnosi in attesa del posto letto di ricovero, per garantire un adeguato servizio a cittadini ma anche condizioni di lavoro migliori per tutti gli operatori della sanità. E’ necessario quindi che il sistema ospedaliero d’emergenza, che si fonda sulla professionalità dei medici, degli infermieri, dei tecnici dell’emergenza e di tutte le figure ad essa correlate, si integri sempre di più con il sistema territoriale e che si rafforzi l’organizzazione dei percorsi di triage e fast track, che sono gli strumenti fondamentali che oggi abbiamo a disposizione nel settore dell’emergenza-urgenza per migliorare l'appropriatezza degli accessi e delle cure”.