Politica

​Rissa al Cep, scontro Ziello–UCIC

Dopo la visita del deputato leghista al quartiere, "Una città in comune" lo accusa, "Si autoproclama sceriffo e ignora le leggi".

La rissa avvenuta nei giorni scorsi in un condominio del Cep continua a far discutere. Dopo l’intervento dell’onorevole Edoardo Ziello, che aveva chiesto più sicurezza e l’avvio di provvedimenti contro i responsabili, è arrivata la dura replica di Una città in comune.

In un comunicato il movimento ha affermato, "L'onorevole Ziello, che nell'amministrazione della nostra città non riveste alcuna carica e non ha alcuna competenza sull'edilizia popolare, avoca a sé tutti i poteri e si autoproclama sceriffo di Pisa. Fa le leggi, fa i processi, ordina al sindaco Conti di eseguire provvedimenti inesistenti e illegittimi".

UCIC ha aggiunto, "Stupisce veramente che l'onorevole sia riuscito a laurearsi in Giurisprudenza nella prestigiosa università della nostra città e che al contempo oggi abbia già condannato senza processo le persone coinvolte nella rissa". Secondo il gruppo politico, Ziello avrebbe ignorato le disposizioni dell’articolo 38 della legge regionale toscana del 2019, che prevede regole precise sulla revoca degli alloggi popolari e la possibilità per tutte le parti di portare le proprie difese.

Il comunicato evidenzia inoltre come i problemi al Cep siano legati a difficoltà di convivenza, spesso aggravate da mancanza di manutenzione, mediazione culturale e percorsi di inclusione. "Gli strumenti ci sarebbero ma non sono utilizzati, nessuna mediazione culturale, nessun percorso per rendere i quartieri posti vivi e non dormitori", è stato sottolineato.

UCIC punta il dito anche sulle responsabilità politiche, "Ziello invece aizza l'odio verso l'altro, facendosi strada nelle difficoltà economiche e nella fatica quotidiana che sopportano le persone che vivono nei quartieri popolari".

Parole che arrivano dopo le dichiarazioni dello stesso Ziello, il quale aveva detto, "Il Cep non può diventare una ‘Caivano bis’. Non lo permetterò!", e aveva chiesto al prefetto e al sindaco maggiori misure di sicurezza, tra cui nuove telecamere e un presidio di Polizia Municipale.