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​Ristorazione in crisi, perse 135 imprese

A Pisa e provincia il saldo 2024 è negativo: Fipe-Confcommercio lancia l’allarme, pesano fisco, burocrazia e carenza di personale

Sono numeri che preoccupano e non poco quelli contenuti nel Rapporto Ristorazione 2025 elaborato da Fipe-Confcommercio: nel corso del 2024 il settore della ristorazione a Pisa e provincia ha perso ben 135 imprese. A fronte di 78 nuove aperture, sono state 213 le cessazioni, portando a 2.387 il totale delle imprese attive sul territorio, con 7.021 addetti complessivamente occupati.

“Si tratta di dati estremamente preoccupanti – ha dichiarato Federico Pieragnoli, direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa – perché alle storiche difficoltà del commercio al dettaglio si stanno aggiungendo quelle dei pubblici esercizi, storicamente un motore di crescita e occupazione. Serve uno sforzo immediato da parte delle istituzioni per invertire la rotta”.

Una crisi che secondo Daniela Petraglia, presidente di ConfRistoranti Confcommercio Pisa, era purtroppo annunciata, “L’onda lunga della pandemia ci sta travolgendo. Gli imprenditori che hanno resistito con sacrificio non sono stati aiutati. A pesare sono tasse elevate, rincari e una cronica mancanza di personale”.

A confermare la difficoltà di ripresa è anche Alessandro Trolese, presidente Fipe Pisa, “Il ritorno ai livelli pre-Covid è ancora lontano. Senza personale qualificato e senza investimenti su formazione e stabilità, la qualità dell’offerta rischia di abbassarsi”.