Le impennate delle bollette della Tari portano allo scontro. La tassa sui rifiuti a Pisa, per il 2025, sarà salatissima: gli aumenti delle tariffe sulle utenze non domestiche si attestano intorno al 6,7%, mentre per le utenze domestiche, oscillano tra il 6,7% delle famiglie più numerose e addirittura il 7,5% della famiglia con quattro componenti.
Del resto, il costo totale previsto dall’amministrazione per la raccolta rifiuti nel 2025 è di quasi 39 milioni di euro, facendo tutti i distinguo del caso. "Per ridurre l'impatto degli aumenti - ha detto il sindaco Michele Conti - il Comune ha deciso di incrementare gli sconti per le famiglie più numerose e per quelle con persone disabili gravi. Per andare incontro alle esigenze delle utenze più fragili, abbiamo previsto nell’ultima variazione di bilancio quasi 500mila euro e altre risorse saranno utilizzate per questa finalità".
Sugli aumenti, però, il sindaco Conti ha le idee ben chiare. "Per occuparci della questione devono essere affrontati una volta per tutte due problemi: uno si chiama RetiAmbiente e l’altro Geofor - ha spiegato - società che, se non ben guidate da un punto di vista manageriale, rischiano di portare le tariffe alle stelle. Servono manager selezionati per la loro competenza e con esperienza, non personaggi improvvisati che passano da un’azienda a un’altra, selezionati secondo criteri di appartenenza politica".
"È ora di smettere di sentirci raccontare che a Pisa abbiamo più rifiuti delle altre città perché sono prodotti da turisti e studenti - ha aggiunto - se confrontiamo Lucca e Pisa, Lucca ha la stessa superficie di Pisa e gli stessi abitanti e spende 23 milioni di euro: 16 milioni di differenza ci sembrano un po’ troppi da imputare a turisti e pendolari. Quello che chiediamo è maggiore attenzione ai bilanci e ai numeri: ci vuole un metodo corretto di gestione del sistema dei rifiuti e dei manager in grado di gestire aziende così importanti".
Posizione non affatto condivisa dall'opposizione del Partito Democratico, che punta invece il dito sulle carenze dell'amministrazione di centrodestra. "Pisa avrà la tassa sui rifiuti più alta d’Italia, con una media che sfiora i 600 euro - hanno segnalato i consiglieri Matteo Trapani, Enrico Bruni e Dalia Ramalli - Pisa e Pistoia sono le due città toscane con tariffe più alte. Non è un caso, è il frutto di una strategia chiara e condivisa: riduzione della raccolta differenziata, taglio del porta a porta, aumento dei rifiuti prodotti e nessun investimento concreto nella lotta all’evasione".
"Saranno le famiglie e le piccole attività a pagare il costo più alto della malagestione della destra, con agevolazioni che andranno a interessare categorie scelte arbitrariamente dalla Giunta - hanno concluso - un dato allarmante è che la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato sta progressivamente scendendo negli anni ben al di sotto del 65% previsto per legge. È tempo che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità: Pisa è oggi una delle città più care e meno efficienti nella gestione dei rifiuti e lo è per scelta politica".
"La Tari per il 2025 è una stangata: 3,4 milioni di euro in più rispetto al 2024, ma senza nessuna contropartita in termini di miglioramento del servizio, giustizia sociale e sostenibilità ambientale - ha dichiarato Luigi Sofia, capogruppo di Sinistra Unita - una famiglia media di tre persone in 100 metri quadrati pagherà circa 450 euro l’anno, con rincari tra il 5% e l’8%. E nel frattempo sono state eliminate agevolazioni importanti, come lo sconto per chi vive da solo".