Cronaca

Salvato dalla Polfer ringrazia gli angeli custodi

Il cinquantenne di Piombino salvato in stazione dopo un arresto cardiaco è tornato a ringraziare gli agenti che prestarono le prime cure

A distanza di un mese esatto, Paolo Guarducci, 50 anni, di Piombino, ha incontrato ieri pomeriggio i due operatori della Polfer di Pisa che nella serata del 2 luglio gli hanno salvato la vita praticandogli un massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’autombulanza e del personale medico in Stazione.

Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Cisanello per infarto, i medici dichiareranno che la tempestività e la professionalità degli agenti hanno evitato il peggio.

Paolo è restato oltre due settimane ricoverato e, dopo un periodo di riabilitazione, ora è finalmente tornato alla normalità, anche se, come ha dichiarato lui stesso, sta vivendo una seconda vita perché quella precedente è stata in gran parte la causa del suo male. Questa seconda vita gli sta permettendo di ricucire anche i rapporti familiari ormai trascurati per gli innumerevoli impegni lavorativi cui non poteva più rinunciare.

Ha tagliato con il superfluo, che era diventato ordinario, ed è tornato ad occuparsi della famiglia e dei valori “importanti della vita”, come quello di coltivare le relazioni umane. Già durante la sua degenza aveva inviato messaggi di ringraziamento alla Polizia di Stato sul canale di ”Agente Lisa”. Riprese le forze è dunque tornato lì dove la sua vita si stava per spezzare proprio per incontrare i due poliziotti che, nel fare semplicemente il loro dovere, quella sera gli hanno salvato la vita.

In un incontro con il Dirigente della Sezione Polfer di Pisa, Giovanni D’allestro, Paolo si è sentito di dimostrare tutta la sua riconoscenza spingendosi ad evidenziare gli aspetti positivi della sua rinascita regalata dal gesto semplice ma straordinario degli agenti.

Paolo ha così scoperto la professionalità e i valori umani di cui le donne e gli uomini della polizia di Stato sono dotati. Non immaginava che dietro alle divise vi fossero numerose ore di aggiornamento e formazione, principalmente in materia di primo soccorso.

Ha scoperto inoltre che l’Agenzia Nazionale per la sicurezza ferroviaria ha dotato la Polfer italiana di circa 60 defibrillatori e che in sette anni sono state salvate 20 vite, compresa la sua.