Politica

Santa Chiara, stop e polemiche

In Commissione riaffiora lo stallo del percorso “Regenerate Santa Chiara”. Auletta attacca: manca guida pubblica e si rischia spazio a speculazioni

La situazione dell’ex ospedale Santa Chiara torna al centro del confronto politico. In Prima Commissione Consiliare si è discusso ieri della procedura “Regenerate Santa Chiara”, avviata per individuare un’offerta privata in grado di acquistare e valorizzare il complesso monumentale. Un percorso che, come emerso nel corso della seduta, è fermo da mesi.

La discussione è arrivata su richiesta del gruppo Diritti in comune, che aveva sollecitato l’argomento già a Gennaio. Secondo quanto ricostruito, il cronoprogramma presentato il 15 Marzo prevedeva una scadenza entro la quale presentare le offerte vincolanti. Offerte che sono arrivate, tre in totale, ma giudicate non idonee perché molto inferiori ai 120 milioni richiesti. Nonostante le domande rivolte in Commissione, non sono stati forniti i nomi dei soggetti interessati.

Auletta ha criticato la mancata presenza dei rappresentanti dell’Aoup. Ha detto che la loro assenza è dipesa da una "dimenticanza" del presidente Ciavarrella, definendola una mancanza grave in una fase già caratterizzata da incertezze. Il consigliere ha parlato di una situazione in cui "sono sempre più pesanti le ombre sul futuro dell’area" e di "operazioni speculative" che si muovono su un luogo di valore internazionale, a pochi metri da uno dei simboli più riconosciuti al mondo.

Al centro delle critiche c’è soprattutto il ruolo delle istituzioni. Auletta ha sostenuto che "la strategia è tanto spudorata quanto cristallina", spiegando che il rischio è quello di lasciare ai privati la definizione delle destinazioni d’uso mentre il pubblico rinuncia al proprio compito di indirizzo. Ha aggiunto che manca "qualsiasi idea di un modello di città pubblica", accusando sia il Comune che la Regione di non aver delineato una visione chiara.

La proposta di Diritti in comune rimane quella di una strategia pubblica che parta da un percorso partecipativo, coinvolgendo cittadini, Università, Diritto allo Studio e realtà sociali ed economiche della città. Auletta ha ricordato anche la "necessità di creare più verde e spazi pubblici, come richiesto nella proposta per la caserma Artale, inserendo così Santa Chiara nel tema più ampio del contrasto al consumo di suolo".

Nel mirino del gruppo c’è anche il progetto del palacongressi. È stato definito una struttura "non integrata nel contesto urbano" e potenzialmente impattante per mobilità e servizi, mentre dalla Giunta Conti arrivano valutazioni sui possibili benefici economici. Durante la seduta, Auletta ha criticato anche quanto affermato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha espresso l’auspicio di vedere il complesso trasformato in un hotel di lusso.

"Per noi Pisa è di chi la vive e non per chi la compra" ha concluso Auletta.