Attualità

Sant'Anna e Normale, porte aperte agli studenti Unipi

Corsi aperti per gli studenti e le studentesse dell'Ateneo, che potranno frequentare tutte le lezioni e conseguire anche i relativi crediti formativi

Il professor Giovanni Paoletti

Il sistema universitario pisano è sempre più coeso. Da quest'anno accademico, infatti, gli studenti dell'Università di Pisa potranno frequentare i corsi e conseguire i relativi crediti alla Scuola Sant'Anna e alla Scuola Normale.

"La convenzione didattica, che abbiamo varato in questi mesi fa parte della politica di rafforzamento del sistema universitario pisano - ha affermato il professor Giovanni Paoletti, prorettore alla Didattica dell'Ateneo pisano - Pisa è una grande comunità studentesca e ha un’offerta didattica con pochi uguali: lavoriamo con impegno insieme a colleghi e colleghe delle due Scuole, per migliorare le sinergie e valorizzare questo potenziale come merita".

Grazie a due nuovi accordi, infatti, gli universitari anche non iscritti al Sant'Anna e alla Normale potranno seguirne le lezioni. Per poter partecipare ai corsi del secondo semestre al Sant’Anna c’è tempo sino al 20 Febbraio e possono intanto fare richiesta gli studenti delle magistrali o delle magistrali a ciclo unico dal quarto anno in poi. Una possibilità che è già offerta dalla Scuola Normale: sono stati 80 gli studenti e le studentesse per la classe di Lettere e 200 per la classe di Scienze iscritti all’Università di Pisa.

"La possibilità che viene oggi offerta agli studenti e alle studentesse dell’Università di Pisa è un'occasione per ribadire la cooperazione tra le nostre istituzioni - ha commentato la professoressa Anna Loretoni, preside della classe di Scienze sociali del Sant'Anna - sarà un'occasione di arricchimento anche per i nostri allievi e per le nostre allieve. Come docenti, siamo pronti a condividere la nostra didattica, interdisciplinare e fortemente ancorata alla ricerca".

"L’accordo tra Scuola Normale e Università di Pisa ribadisce una lunga collaborazione tra le due istituzioni - ha concluso il professore Alessandro Schiesaro, vicedirettore della Normale - inoltre consente alle due istituzioni di condividere le proprie strutture didattiche e di ricerca necessarie all’attività formativa; stabilisce che vi sia la possibilità per i docenti di entrambi gli Atenei di svolgere ore di insegnamento ulteriori rispetto ai compiti istituzionali, se si rendessero necessarie per la crescita degli studenti e degli allievi".