Traguardo importante per il Master in Gestione e Controllo dell’Ambiente (GECA) della Scuola Superiore Sant’Anna, che ha celebrato i suoi trent’anni con un convegno nell’Aula Magna dell’ateneo. Un’occasione per fare il punto sulla storia del percorso, ma anche sulle nuove frontiere della sostenibilità ambientale in un momento cruciale per le politiche pubbliche e le strategie aziendali.
Il direttore del Master, Marco Frey, ha spiegato, “In questi trenta anni sono cambiate tante cose. Da tema relativamente circoscritto, la sostenibilità ambientale è diventata una tematica strategica fondamentale nelle politiche delle istituzioni e delle imprese”. Poi ha aggiunto: “Le sfide del futuro sono sostanzialmente tre. Creare competenze per misurare le variabili della sostenibilità, coinvolgere le piccole e medie imprese nella transizione energetica, e avviare processi rigenerativi dell’economia, in particolare del capitale naturale”.
Nato nel 1995, il Master GECA è oggi il più longevo in Italia sul tema. Con un approccio interdisciplinare e un’offerta formativa aggiornata, ha formato generazioni di esperti ambientali, fornendo strumenti concreti a imprese e istituzioni per affrontare le sfide della transizione ecologica. Le aree affrontate spaziano dai rifiuti all’energia, dall’acqua alla biodiversità, fino all’integrazione dei principi dell’Agenda 2030.
Nel corso del convegno, ex allievi, docenti e rappresentanti istituzionali si sono confrontati su temi cruciali come intelligenza artificiale, sport e sostenibilità, transizione ecologica e competenze green. “Il convegno di oggi è un punto di ripartenza per ridiscutere quello che è cambiato in questi anni”, ha detto Fabio Iraldo, ProRettore alla valorizzazione dei risultati della ricerca e all’impatto sociale. “Stiamo attraversando una fase critica. C’è una tendenza a rivedere alcune politiche di sostenibilità ambientale, riducendone la portata. Investire oggi in questo ambito è fondamentale per le imprese, per le istituzioni e anche per le università. La Scuola Sant’Anna, per esempio, dedica gran parte della propria ricerca proprio a questi temi”.