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Sicurezza e verde, San Piero a Grado in Comune

Cinque interrogazioni per chiedere interventi urgenti alla Vettola e a San Piero a Grado, “Il Comune esca dal torpore e si assuma responsabilità”.

Marciapiedi inesistenti, aree verdi dimenticate, sicurezza stradale precaria e un territorio che rischia nuove colate di cemento. È questo il quadro che emerge dalle cinque interrogazioni presentate in Consiglio Comunale da Luigi Sofia, consigliere di Sinistra Unita – AVS, che ha puntato i riflettori su due quartieri da anni ai margini della pianificazione: la Vettola e San Piero a Grado.

"Negli ultimi anni – ha detto Sofia – questi quartieri hanno vissuto una espansione residenziale, ma senza adeguati investimenti pubblici su mobilità, verde, sicurezza e partecipazione. I cittadini ci segnalano da tempo criticità importanti, alle quali la Giunta Conti non ha mai dato risposte strutturali. È tempo che il Comune esca dal torpore e si assuma le proprie responsabilità e degli impegni concreti".

Nel mirino ci sono soprattutto le condizioni di via Livornese, strada molto trafficata e priva di marciapiedi, dove attraversare può essere pericoloso, specie per bambini, anziani e persone con disabilità. Ma anche l’assenza di spazi pubblici e aree verdi, che penalizza la qualità della vita in una zona cresciuta senza una vera regia urbanistica.

Sofia ha inoltre chiesto l’installazione di un semaforo a chiamata sul percorso ciclopedonale del trammino, spesso frequentato da ciclisti e pedoni ma privo di adeguate misure per la sicurezza. Infine, ha sollevato il tema della tutela del territorio: «In una città che aumenta a dismisura i volumi dei parcheggi noi crediamo che sia necessario preservare e valorizzare il verde urbano a favore della cittadinanza».

Secondo il capogruppo di Sinistra Unita, serve uno stop al consumo di suolo e un cambio di rotta sulle politiche urbanistiche, privilegiando il recupero dell’esistente. "La Vettola e San Piero a Grado non sono quartieri di serie B", ha detto. "Serve una accelerazione su alcune richieste che hanno ormai una origine antica; servono investimenti pubblici, pianificazione partecipata e sostenibile. Siamo pronti a fare nuove tappe con la “voce dei quartieri” per ascoltare e dare voce ai bisogni e alle esigenze dei cittadini e delle cittadine"