Politica

Sofia, "Senza RdC drammatico ritorno al passato"

Il consigliere chiede al sindaco e alla Giunta di schierarsi: "3mila famiglie pisane rimangono senza sussidi di fronte a inflazione e caro prezzi"

Palazzo Gambacorti a Pisa

L'abolizione del Reddito di Cittadinanza, anche a Pisa, sta cominciando a mostrare i suoi risultati. Catastrofici, come denunciato dal consigliere di Sinistra Unita Luigi Sofia, che fa riferimento anche a quanto affermato da don Emanuele Morelli, direttore della Caritas diocesana.

"È un drammatico ritorno al passato, ripercorrendo all' indietro le macerie dell'emergenza pandemica - ha detto Sofia - lo avevamo già detto e lo ribadiamo: con l'aumento dell'inflazione e del caro vita, con i salari da fame e l'emergenza abitativa, eliminare il Reddito di Cittadinanza significa dichiarare guerra ai poveri, mettendo seriamente in crisi gli enti locali e i servizi sociali della nostra città".

"Sono circa 3mila le famiglie pisane coinvolte che accedevano al sussidio e che, adesso, risultano essere esposte nuovamente alla povertà - ha aggiunto - da che parte stanno l'amministrazione e il sindaco della città? Non basta l'enorme impegno del Terzo settore per fronteggiare le conseguenze dell'aumento dei prezzi, consapevoli che senza le associazioni e il volontariato la città non resisterebbe all'impatto con la crisi".

Per il consigliere di opposizione, occorre agire in vista di un autunno che si preannuncia caldo. "È tempo di fare tornare al centro del dibattito il tema della qualità della vita, della salute mentale e del contrasto al lavoro povero e precario - ha concluso - per questo saremo nelle piazze con la campagna per il salario minimo lanciata a livello nazionale dall'opposizione parlamentare e abbiamo presentato una mozione per impegnare il sindaco e la Giunta a opporsi a ogni ulteriore tentativo di depotenziare le politiche del welfare".