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Spesi 700mila euro per la rimozione di rifiuti

A presentare le cifre investite nel 2020 dal Comune in ambito di decoro urbano e rimozione dei rifiuti abbandonati è stato l'assessore Filippo Bedini

700mila euro di investimenti per la rimozione dei rifiuti suddivisi tra interventi sulle discariche abusive (122.500 euro), il lavoro per liberare la parte conclusiva della ciclopista del trammino relativa agli “orti” di Marina di Pisa (141mila euro per rimuovere 80 tonnellate di rifiuti di cui 23 di amianto) e l'intervento nell'area di Ospedaletto dove sorgeva il campo nomadi (437mila euro per rimuovere circa 950 tonnellate di rifiuti, di cui 23,5 di amianto).

Sono i dati sugli investimenti fatti dal Comune nel 2020 nell’ambito di decoro urbano e rimozione dei rifiuti, presentati ieri dall'assessore all'ambiente Filippo Bedini. 

Numeri che, spiega l'assessore, sono saliti negli ultimi anni: "Nel 2016 il Comune di Pisa aveva speso 88mila euro, nel 2017 56 mila, nel 2018 70mila". Nel 2019 la cifra investita è stata di 228mila euro.

544 siti critici controllati e 103 trasgressori sanzionati sono gli ulteriori numeri che completano il quadro relativo all'anno che sta per concludersi: "Pur nella consapevolezza che la videosorveglianza non può risolvere tutti i problemi connessi con gli abbandoni o le scritte murarie - sottolinea Bedini- siamo convinti che le telecamere siano una delle strade da percorrere convintamente, sia per poter sanzionare nei casi in cui esse sono efficaci, sia in termini di deterrenza".

Tra gli interventi realizzati nel 2020 anche l'intervento nell'area di Ospedaletto dove sorgeva il campo nomadi, con un investimento di 437mila euro per rimuovere circa 950 tonnellate di rifiuti, di cui 23,5 di amianto. "Se Ospedaletto è stata la nostra priorità - spiega Bedini- subito dopo viene sicuramente la zona di via dell’Idrovora".

"Da un punto di vista burocratico la situazione è più complessa  - sottolinea l'assessore-perché le discariche principali insistono su terreni privati o dell’Università e che siamo in un territorio che fa parte del Parco di Migliarino-Massaciuccoli. I soggetti coinvolti sono, a differenza di Ospedaletto, molteplici e non è coinvolto il solo Comune di Pisa. E la necessità di creare un’azione congiunta rende tutto più difficile e allunga i tempi di intervento".