Attualità

Stato di agitazione nel carcere Don Bosco

I sindacati di polizia penitenziaria: "Ieri c'è stato un guasto alla linea telefonica che non ha permesso le comunicazioni con l'esterno"

Dopo i ripetuti episodi di aggressione da parte di alcuni detenuti, i sindacati di polizia penitenziaria Osapp, Sappe e Uil hanno proclamato in una nota congiunta lo stato di agitazione del personale di servizio in carcere

"Non sussistono i minimi requisiti standard di sicurezza" e il carcere "andrebbe chiuso e ristrutturato", si legge.

"L'istituto della vigilanza dinamica e il regime aperto imposto dalla Corte europea (quello in cui per intendersi i detenuti restano fuori dalle celle per diverse al giorno) -spiega il comunicato - non potevano essere messi in atto senza la precedente installazione di un adeguato sistema di videosorveglianza a garanzia del personale e dei detenuti".

I sindacati si rivolgono al prefetto Attilio Visconti, al provveditore dell'amministrazione penitenziaria Giuseppe Martone e al direttore della casa circondariale Fabio Prestopino chiedendo anche il divieto dell'uso tra i carcerati di lamette (in passato già utilizzate da un detenuto per aggredire un agente) e la limitazione dell'uso di bombolette di gas.

Tra le richieste del personale c'è poi "Il trasferimento dei detenuti che provocano disordini" e "La revisione dell'intera organizzazione del lavoro all'interno della struttura".