Un ponte tra scuola, università e imprese per avvicinare i giovani alle materie scientifiche, abbattendo il divario di genere e sfruttando le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale. È questo l’obiettivo di “Stem Up Metodi di insegnamento innovativi per il futuro”, il progetto presentato a Pisa, nella sede del Museo degli Strumenti di Fisica-Ludoteca Scientifica dell’Università. Finanziato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, con un contributo di circa 600mila euro, il programma coinvolgerà per 18 mesi scuole secondarie di secondo grado di Toscana, Liguria e Piemonte, puntando su laboratori tematici e formazione congiunta tra docenti, studenti e aziende.
Capofila del progetto è la società cooperativa Aforisma, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pisa, il Teaching and Learning Center dell’Università di Torino, CNA Pisa e Kalliope srl. In totale sono 15 gli istituti coinvolti, tra cui l’Istituto Cattaneo e il Liceo Dini di Pisa, l’IIS Pesenti di Cascina, il Liceo XXV Aprile di Pontedera, il Liceo Buonarroti di Pisa e l’ITCG Niccolini di Pomarance. L’obiettivo è chiaro: rafforzare l’orientamento dei ragazzi verso carriere STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), riducendo il gender gap e colmando il divario tra domanda e offerta nel mercato del lavoro.
“Secondo il 2030 Digital Decade Report della Commissione europea, in Italia solo il 46% della popolazione tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base, contro una media UE del 54% – ha ricordato Martina Lascialfari, direttrice generale del Fondo per la Repubblica Digitale – Inoltre, solo il 25% dei giovani tra i 25 e i 34 anni ha una laurea STEM, e le imprese segnalano difficoltà a reperire profili tecnici. Da qui nasce l’urgenza di progetti come STEM UP”.
Il cuore dell’iniziativa sono i cinque laboratori che verranno realizzati nelle scuole: dalla transizione tra analogico e digitale alle sfide ambientali dell’Antropocene, dall’innovazione sostenibile all’intelligenza artificiale applicata in aula, fino alla biochimica. I percorsi saranno strutturati in modo da favorire il problem solving e il lavoro di gruppo, riducendo il ricorso alla tradizionale lezione frontale.
“Il dialogo tra scuola e università sarà centrale – ha sottolineato il professor Sergio Giudici, responsabile scientifico del progetto per l’Università di Pisa – Insegnanti e docenti universitari collaboreranno per adattare contenuti e metodologie alle specificità di ogni classe. L’IA generativa sarà uno degli strumenti protagonisti: i ragazzi, ad esempio, analizzeranno i dati di un esperimento di fisica scrivendo un codice con l’ausilio di un’intelligenza artificiale. L’obiettivo è usarla in modo critico e consapevole, trasformandola in un alleato per l’apprendimento”.
Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, Grazia Ambrosino, presidente di Aforisma, il professor Daniele Paolo Radicioni dell’Università di Torino, Francesco Oppedisano, presidente Cna Pisa e Ceo di Kalliope, e la professoressa Laura Elisa Marcucci, delegata del rettore dell’Università di Pisa per l’orientamento. Quest’ultima ha evidenziato l’importanza di un approccio integrato tra scuola e università: “Dobbiamo aiutare i giovani a scoprire le loro passioni e competenze. Stem Up vuole offrire loro un’immagine corretta delle materie scientifiche, spesso penalizzate da stereotipi e luoghi comuni”. Il progetto, che terminerà a giugno 2026, si propone di diventare un modello replicabile su scala nazionale.