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Strage dell'Idrovora, San Rossore non dimentica

Il 9 agosto del 1944 una pattuglia delle SS trucidò 9 persone tra donne e bambini. Sabato la commemorazione organizzata da Ente Parco e Anpi

Era il 9 agosto del 1944 quando a San Rossore una pattuglia delle SS trucidò le famiglie Scudeller e Davini. Una triste pagine di storia ricordata come la strage dell'Idrovora, che costò la vita a 9 persone tra donne e bambini, mentre gli uomini furono deportati. 

Per la giornata di sabato 28 Ottobre il Parco in collaborazione con l'Anpi ha organizzato una commemorazione: appuntamento alle 10,45 alle Cascine Vecchie e da lì trasferimento all'idrovora, un'area di San Rossore al confine tra i Comuni di Pisa e San Giuliano Terme.

"Un episodio tragico che dobbiamo ricordare perché simili fatti non accadano più - dichiara il presidente del Parco Lorenzo Bani - sabato 28 Ottobre, nell'anniversario della marcia su Roma, che rappresentò un punto di non ritorno per l'instaurazione del regime fascista, poseremo una corona di alloro dove avvenne la strage". 

Nella strage dell'Idrovora persero la vita 9 persone. In quei giorni il fronte Alleato era fermo sul fiume Arno, i tedeschi si erano stanziati a San Rossore e occupavano la Villa Reale e lo chalet al Gombo, edifici che fecero poi saltare in aria in ritirata. Le famiglie Scudeller e Davini erano sfollate nelle campagne della Tenuta e si nascondevano in un rifugio costruito con tronchi di pino nei pressi dell’idrovora del fiume Morto. Qui si verificò una delle pagine più buie di San Rossore, che già vide 6 anni prima la firma delle leggi razziali: nel corso di un rastrellamento condotto dagli uomini del 16° battaglione esploratori di Reder, furono uccisi a colpi di fucile: Lina e Anna Bucciarelli (40 e 13 anni), Elda Davini (17), Eva Del Chicca-Davini (52), Ruffo Davini (57), Ermenegilda Giraldi (47), Elena, Nerina e Jolanda Scudeller (16, 20 e 12 anni).