Si accende lo scontro politico attorno al progetto della Giunta per l’area dell’ex caserma Artale. L’ipotesi di insediare uno Student-Hotel privato in stile “modello Firenze” non convince il Partito Democratico, che attacca duramente l’Amministrazione comunale.
“Importare a Pisa un format che altrove propone stanze a oltre mille euro al mese – ha affermato il consigliere comunale Enrico Bruni – significa ignorare le reali condizioni economiche degli studenti dell’Università di Pisa, che oggi faticano a trovare una stanza singola sotto i 400 euro”. L’allarme è chiaro, “Così si spingono fuori città migliaia di giovani con redditi normali. È un progetto pensato per un’élite, non per chi vive davvero Pisa”.
Bruni ha puntato il dito anche sul metodo, “La Giunta tratta con operatori privati senza un confronto pubblico, senza uno studio sugli effetti sociali e senza un piano condiviso con i cittadini”. Il rischio, secondo il consigliere, è quello di “trasformare uno spazio centrale e pubblico in un’enclave chiusa e di lusso, che nulla restituisce al quartiere”.
L’alternativa proposta dal gruppo PD è netta, “Alloggi sociali, residenze universitarie con canoni fra 200 e 350 euro, spazi culturali, servizi per il quartiere. È questa la rigenerazione di cui abbiamo bisogno, non nuovi muri e parcheggi multipiano”.
Bruni ha invitato a fermare subito ogni trattativa e chiede di avviare una co-progettazione pubblica. “Non possiamo parlare di diritto alla casa e poi consegnare l’Artale al turismo studentesco di fascia alta. Pisa deve restare una città per chi la vive, non solo per chi può permettersela”.