L’Azienda ospedaliero-universitaria pisana partecipa a uno studio internazionale destinato a influenzare le prossime linee guida nella chirurgia cardiaca. Lo fa con l’Unità operativa di Anestesia e rianimazione cardiotoracovascolare diretta da Fabio Guarracino, che ha coordinato a Pisa l’attività clinica e di ricerca per la valutazione dell’emodiluizione normovolemica acuta (ANH), una tecnica finora considerata efficace per ridurre le trasfusioni nei pazienti sottoposti a bypass cardiopolmonare.
I risultati, appena pubblicati sul New England Journal of Medicine, mostrano però come l’ANH non comporti benefici significativi né sul numero di trasfusioni né sul rischio di complicanze. “È grande la soddisfazione di aver dato il nostro contributo, arruolando molti pazienti, a uno studio così importante”, ha affermato Guarracino, che sottolinea l’impegno dei suoi collaboratori nella ricerca clinica “nonostante l’attività assistenziale sia sempre molto intensa”.
Lo studio, finanziato dal Ministero della Salute e coordinato a livello nazionale dall’Irccs San Raffaele di Milano, ha coinvolto 2010 pazienti in 32 centri sparsi in 11 Paesi. Si tratta della più ampia analisi sull’efficacia dell’ANH mai realizzata, e i risultati sono chiari: la tecnica non migliora gli esiti clinici e non riduce il fabbisogno di sangue. “Risultati come questi – ha aggiunto Guarracino – sono uno stimolo a continuare a cercare soluzioni migliori, sempre partendo da evidenze solide”.
Importante anche il ruolo della data manager Michela Villano e del Clinical Trial Center dell’Aoup, oltre al Comitato etico della Regione Toscana. “Ci permettono di lavorare con rigore e serenità, garantendo il rispetto delle norme e la tutela dei pazienti”, ha concluso Guarracino.