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Sul pedaggio in FiPiLi il no della Provincia

Il Consiglio provinciale chiede alla Regione di trovare in altro modo i fondi per Toscana Strade: "Così si grava sulle tasche di attività e cittadini"

Semaforo rosso per il pedaggio in FiPiLi. Almeno, da parte della Provincia di Pisa. Il Consiglio provinciale, infatti, ha approvato un documento con cui ha chiesto formalmente alla Regione di trovare altre modalità di finanziamento per Toscana Strade Spa, la società in house che gestirà la FiPiLi.

"Chiediamo di non appesantire economicamente gli utenti della strada, in particolare i trasporti merce, che avrebbero ricadute sui costi ai consumatori - ha chiarito il presidente Massimiliano Angori - e si trovino modalità di finanziamento degli investimenti alternative all’introduzione del pedaggio anche proseguendo, nell’interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per ottenere maggiori risorse per le strade regionali".

"Inoltre - ha aggiunto - abbiamo chiesto un tavolo di concertazione con la Regione, al fine di garantire il mantenimento alla Provincia dell’attuale livello di risorse previsto. In base ai dati numerici, infatti è evidente che le Province, a fronte di una attività di controllo di sicurezza stradale svolta attraverso gli autovelox, trasmettono una parte degli introiti a Regione e Città Metropolitana, ma trattengono una parte di risorse indispensabili per la manutenzione della viabilità provinciale, tanto più se si pensa alla spending review per le stesse Province prevista dal Governo".

Anche il consigliere provinciale delegato alla Viabilità e alle Infrastrutture, Giacomo Santi, insieme a Sergio Di Maio, capogruppo di maggioranza del centrosinistra, ha ribadito il concetto. "Gli enti competenti devono garantire la disponibilità delle risorse necessarie per migliorare le infrastrutture - ha detto - è una necessità stringente che siano individuate forme di finanziamento alternative al pedaggio, che avrebbe l' effetto di andare a pesare concretamente sulle tasche degli utenti della strada, imprese ma anche cittadini, rendendo di fatto la FiPiLi un duplicato in buona parte dell'autostrada".