Torna al centro del confronto tra categorie e amministrazione il tema del suolo pubblico. Confcommercio Provincia di Pisa punta il dito contro il Comune, accusato di aver lasciato bar e ristoranti in un limbo regolamentare su dehors e strutture esterne. "Completa improvvisazione e totale assenza di programmazione: la gestione delle concessioni di suolo pubblico da parte del Comune di Pisa è stata finora semplicemente vergognosa, gli imprenditori aspettano risposte e soprattutto certezze sul nuovo regolamento, non accetteremo ulteriori perdite di tempo". ha detto il direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli.
Nel mirino c’è il ritardo con cui Palazzo Gambacorti sta procedendo alla revisione delle regole su pedane, tavolini e manufatti esterni. Pieragnoli ha ricordato come le imprese abbiano bisogno di sapere al più presto quali saranno le condizioni per programmare investimenti e organizzazione dei locali: "Siamo ancora in attesa del nuovo regolamento che disciplini gli spazi esterni in modo equo e decoroso e offra indicazioni chiare su dehors e manufatti esterni dei locali. La priorità è dare risposte e certezze agli imprenditori per garantire loro di gestire locali e attività nel miglior modo possibile e con l'indispensabile e necessaria programmazione. È impensabile che possa continuare questo atteggiamento inerme e passivo verso i pubblici esercizi della nostra città, che ad oggi non sanno chiaramente quanto spazio avranno a disposizione e di quali strutture potranno dotarsi. Quello che chiediamo è un regolamento che disciplini il decoro offrendo il tempo congruo ai gestori per adeguarsi".
Per l’associazione di categoria, gli spazi all’aperto non sono un semplice accessorio, ma una componente decisiva dei bilanci delle imprese, soprattutto dopo gli anni segnati dal Covid. "Dehors, pedane e installazioni di suolo pubblico hanno avuto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza delle attività negli anni della pandemia e ancora oggi rappresentano ossigeno vitale per molte attività commerciali che stanno lavorando districandosi tra ordini, fornitori e gestione dei dipendenti senza alcuna certezza". ha ribadito Pieragnoli, sottolineando come l’incertezza normativa rischi di diventare un ulteriore fattore di crisi in una fase già complicata per il commercio cittadino.
La critica si allarga anche al modello di città. Confcommercio guarda ad altri centri che hanno già varato strumenti stabili e condivisi per conciliare decoro urbano e utilizzo del suolo pubblico, e accusa l’amministrazione pisana di essere rimasta indietro: "Anzichè seguire il modello di città che hanno saputo integrare l'utilizzo degli spazi esterni con il decoro urbano attraverso regolamenti chiari e condivisi, a Pisa l'atteggiamento dell'amministrazione non permette una gestione equilibrata e lungimirante, sommando ulteriori difficoltà al delicato momento che attraversano attività e pubblici esercizi. In un contesto di desertificazione commerciale il minimo che ci aspetteremmo è proprio il massimo sforzo per tutelare il lavoro degli imprenditori e assicurargli gli indispensabili strumenti per la gestione delle loro attività. Confcommercio come sempre è a disposizione per tutelare gli interessi degli imprenditori pisani". ha concluso il direttore, chiedendo al Comune di accelerare sul nuovo regolamento e aprire un confronto rapido e concreto con le categorie