Attualità

Al Don Bosco va in scena "Il gioco dell'epidemia"

Detenuti e detenute tornano a esibirsi in una tragicommedia, in occasione della della Giornata Mondiale del Teatro in Carcere

Le insegnanti Carla Buscemi, Francesca Censi e Letizia Giuliani

L’occasione è speciale: il 27 Marzo è la Giornata Mondiale del Teatro in Carcere, un momento di festa e di riflessione promosso dall’Unesco sulla diffusione delle pratiche performative negli Istituti di pena, sul loro carattere educativo e sulla loro capacità di sorprendere artisticamente e socialmente. Così, fra qualche giorno, 15 allievi attori, fra detenuti e e detenute del Don Bosco, si esibiranno in uno spettacolo liberamente tratta da Il gioco dell'epidemia di Eugene Ionesco.

Attraverso quadri separati, racconteranno lo scatenarsi di un'epidemia in una città e in un’epoca non definite. Ne scaturisce l’affresco di un’umanità provata, in bilico tra tragico e comico: un’umanità che, impreparata, si trova ad affrontare il grande tema della precarietà dell'esistenza proprio così come lo strascico pandemico ha lasciato.

Reduci dal successo di Radio Dante – il progetto radiofonico per il Settecentenario dantesco ora disponibile in podcast - gli attori del Don Bosco, tornano finalmente in “scena” il 31 marzo, coordinati da Francesca Censi, Gabriele Carli, Letizia Giuliani, Carla Buscemi e Davide Barbafiera.

La scuola di Teatro Don Bosco, realizzata dalla compagnia Sacchi di Sabbia, grazie al contributo della Regione Toscana e della Fondazione Pisa è ormai un punto di riferimento stabile all'interno delle attività della Casa Circondariale Don Bosco e questi spettacoli, aperti agli altri detenuti e al personale, rappresentato un momento di condivisione di rara profondità.

Le lezioni della Scuola di Teatro Don Bosco proseguiranno fino a Fiugno e avranno nuovi inaspettati sviluppi, anche grazie ad una nascente collaborazione con l’Internet Festival di Pisa: a potenziare l’offerta formativa, verrà infatti introdotta una nuova disciplina, legata al video-teatro e alla video-arte. Gli attori realizzeranno così delle piccole opere video, libere di circolare per festival e rassegne, così da garantire una maggior visibilità a questo lavoro così prezioso.