Tensione in Consiglio comunale dopo l’audizione del Presidente della Fondazione Teatro Verdi, Pierpaolo Fiorini, e del Direttore generale davanti alla seconda Commissione di controllo e garanzia. I gruppi consiliari Diritti in Comune – Una città in comune – Rifondazione e La Città delle Persone hanno diffuso una nota con toni molto critici sull’atteggiamento dei vertici del teatro.
“Riteniamo la condotta del Presidente assolutamente inammissibile – hanno dichiarato –. Fiorini non ha voluto rispondere a quasi nessuno dei quesiti che abbiamo posto sulle consulenze deliberate dal Cda e sul modello organizzativo del Teatro”. Secondo i consiglieri, il Presidente avrebbe “rivendicato un’autonomia del Teatro praticamente fuori dal perimetro dell’azione di controllo della commissione”, una posizione definita “una bufala priva di fondamento”.
Nel comunicato si parla anche di “ripetuti tentativi di delegittimare le funzioni di controllo e verifica proprie della commissione e dei singoli commissari”. Un comportamento, scrivono, che “è il segno evidente delle difficoltà dei vertici nel dare risposte sul perché siano stati affidati determinati incarichi e sull’adeguatezza dei compensi, questioni che rientrano pienamente nei principi di trasparenza e vigilanza previsti dalla normativa”.
Uno dei punti più controversi riguarda la creazione di una nuova figura di “coordinamento tra Presidenza e Direzione Generale”, affidata a 500 euro al mese a Matteo Chimenti, esponente di Forza Italia. “Per la stesura del contratto – hanno sottolineato – si è ricorso addirittura a una consulenza esterna, nonostante il consulente del lavoro del Teatro avesse segnalato forti rischi di contestazione e di riqualificazione del rapporto di lavoro, in particolare il rischio della cosiddetta etero-direzione”.
Nessuna risposta, aggiungono i consiglieri, sarebbe arrivata neppure sul modello organizzativo della Fondazione e sulle modalità con cui si intendono recepire le verifiche dell’organismo di vigilanza. “Tante le reticenze e i silenzi – hanno concluso –. Continueremo a porre domande e a pretendere risposte puntuali sin dalle prossime sedute, nel nome della trasparenza e dell’interesse pubblico”