L'area dove dovrebbe sorgere l'ormai celebre Pisa Training Center, l'impianto sportivo della società nerazzurra a Gagno, è "inondabile" e, per questo, non può ospitare la struttura.
L'indicazione arriva dall'associazione La Città Ecologica, il cui presidente, Pierluigi d'Amico, ha spiegato dettagliatamente la sua contrarietà alla realizzazione dell'opera. "La zona è soggetta a essere allagata in seguito ad un evento alluvionale - ha detto - tale pericolosità da alluvione, in quell'area, è elevata: ciò è dovuto alle caratteristiche fisiche di quel territorio, per esempio per la sua minore altezza rispetto al piano di campagna e quindi la sua naturale, positiva, funzione di raccogliere le acque e quindi ridurre il rischio per la vita umana e il patrimonio storico e architettonico circostanti".
"È impensabile, quindi, credere risolvere la questione rialzando semplicemente il livello dell’area: ciò convoglierebbe l’alluvione nelle aree circostanti già per lo più impermeabilizzate - ha proseguito - inoltre, i fenomeni di questo tipo sono sempre più frequenti per effetto dei cambiamenti climatici".
D'Amico, poi, riporta anche quanto stabilito dal Piano Gestione Rischio Alluvioni. "Nelle aree di questo tipo non si può costruire se non attraverso la realizzazione di misure di prevenzione, protezione, preparazione e ripristino volte a ridurre le potenziali conseguenze negative - ha spiegato - dunque, nella vicenda del centro sportivo a Gagno, la burocrazia non c’entra nulla, ma c’entrano la fisica, l’acqua e il suolo. Questa condizione è nota da tempo e chi ha acquistato quei terreni per quello scopo doveva conoscerla".
"La questione uscì fuori anche al momento della definizione della variante necessaria per mutare la destinazione di quell’area - ha proseguito d'Amico - la Direzione Ambiente ed Energia della Regione, infatti, rispose al Comune evidenziando come l'amministrazione non avesse affrontato la criticità derivante proprio dalla pericolosità idraulica molto elevata, rimandando di fatto agli approfondimenti e alle conclusioni indicate nella relazione di variante. Tali approfondimenti, tuttavia, non risultano esaustivi".
Su queste basi, l'associazione già a Gennaio 2023 chiese al Consiglio comunale di Pisa di soprassedere all'approvazione della variante. "Il Comune non ha preso in considerazione né i rilievi della Regione, né le nostre osservazioni - ha concluso d'Amico - il risultato è lo stallo attuale".