Puntare con decisione sulla transizione energetica e colmare i ritardi accumulati da Pisa e dalla Toscana rispetto al resto del Paese. È l’appello lanciato da Legambiente Pisa e La Città Ecologica APS, che hanno presentato in conferenza stampa un documento di proposte già consegnato al sindaco.
Le due associazioni chiedono un cambio di passo per una città più sostenibile e in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050. "Il nostro Paese è ancora indietro – ha spiegato Pierluigi D’Amico – nei primi nove mesi del 2025 è stato installato appena il 25% della capacità prevista in nuovi impianti da fonti rinnovabili, e la Toscana si ferma al 21%. Pisa deve fare la sua parte".
Il Rapporto “Ecosistema Urbano 2025” colloca il Comune all’83esimo posto tra i capoluoghi italiani, con soli 1,63 kW di energia rinnovabile pubblica installata ogni mille abitanti. Un dato che, secondo Legambiente, “dimostra l’urgenza di agire con politiche più coraggiose”.
Tra le richieste, un incremento delle risorse nel programma triennale delle opere pubbliche per la realizzazione di tetti fotovoltaici sugli edifici comunali, la nascita di comunità energetiche rinnovabili e nuovi impianti in aree idonee, a partire da Croce al Marmo e dalla zona industriale dei Navicelli. "Non basta parlare di sostenibilità – ha affermato Roberto Sirtori – servono decisioni concrete, con il coinvolgimento delle partecipate comunali per aumentare la produzione di energia pulita".
Sul fronte della mobilità urbana, il documento sollecita il miglioramento del progetto della tranvia, l’ampliamento dei percorsi ciclabili e pedonali, il potenziamento del car sharing e una rete più diffusa di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Infine, le associazioni propongono l’istituzione di uno “Sportello Unico Energie Rinnovabili”, con una pagina web dedicata per aiutare cittadini e condomini a installare pannelli fotovoltaici, semplificando gli iter burocratici e fornendo informazioni chiare sui benefici ambientali ed economici.
“Pisa ha le competenze, le partecipate e le risorse per essere un modello – ha concluso Gigliola Ciacchini – ma servono visione e volontà politica. La transizione energetica non è più un’opzione, è una necessità per la città e per il pianeta.