La Polizia Municipale sarà impiegata per scortare i contingenti di armi che partiranno da Camp Darby? La domanda, posta dal consigliere di minoranza Ciccio Auletta, capogruppo di Diritti in Comune, ha acceso la polemica nella seduta del Consiglio comunale di ieri, lunedì 7 Ottobre.
Anche se, un vero e proprio dibattito, come spiega lo stesso Auletta, non c'è stato. "Il sindaco Conti non ha risposto al nostro question time - ha detto - ha richiamato il Codice penale per quanto riguarda il divieto di divulgare notizie di cui le autorità hanno vietato la diffusione. Si tratta di un fatto inaudito: a disporre e definire i servizi della Polizia Municipale è il Comune e non il Comando logistico della difesa. Chi è che pone il segreto, dunque?".
"Non è ammissibile la non risposta del sindaco. In questi mesi, Conti ha sempre detto che il Comune non era informato di questi trasporti, ma non è così - ha aggiunto - oggi, invece, si richiama l'articolo 262 del Codice penale. Noi abbiamo chiesto di avere accesso a questi documenti e che il question time resti iscritto all'ordine del giorno, visto che il sindaco non ha chiarito il ruolo della Polizia Municipale".
A sostegno di Auletta si sono schierati anche il Sindacato di base Cub e il Comitato No Camp Darby. "La posizione assunta dal sindaco vuole creare solo un’aura di segretezza e di paura attorno al ruolo attivo svolto dalla base statunitense nelle guerre in corso - hanno scritto - del resto, è risaputo che Camp Darby è una struttura di primaria grandezza per il rifornimento di logistica militare".
"Ci chiediamo per quale ragione la cittadinanza non debba invece essere messa al corrente dei pericoli che corre e se esiste un piano di sicurezza - hanno concluso - in sostanza, i cittadini devono restare in silenzio e non conoscere se a pochi metri dalle loro case transiteranno ingenti quantitativi di armi. Esigere trasparenza è il minimo che possiamo fare".