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Chirurgia, a Pisa un rivoluzionario intervento

L'innovativa tecnica per l'asportazione di un tumore, eseguita dall'Aoup, fonde la chirurgia robotica con l'infusione di farmaci chemioterapici

L'equipe medica dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana di nuovo protagonista di un innovativo intervento chirurgico. Proprio a Pisa è stato infatti asportata un’estesa forma di tumore che aveva colpito il peritoneo, la membrana che riveste gli organi addominali. L'intervento è associato a una tecnica, denominata Hipec, che permette di infondere direttamente nella cavità addominale, durante l’operazione, i farmaci chemioterapici a una temperatura di 41-42 gradi volti ad eliminare i residui tumorali microscopici, invisibili agli occhi del chirurgo.

Si tratta di uno dei primi interventi eseguiti in Italia utilizzando entrambe le tecniche. Tra i vantaggi, spiega l'Aoup, una ripresa più rapida per il paziente e un’elevata radicalità nell’eliminazione del tumore. L'intervento è durato dieci ore e, dopo una degenza post-operatoria in terapia intensiva di dodici ore, nell’arco di una settimana il paziente è potuto tornare a casa.

L'equipe che ha eseguito l'intervento è guidata da Piero V. Lippolis, direttore del centro chirurgia del peritoneo e pioniere nell’utilizzo della tecnica Hipec, su cui ha formato molti chirurghi italiani grazie a corsi da lui organizzati a Pisa. Ed è proprio sulla formazione che Lippolis focalizza l’attenzione: “La ricerca nel campo del trattamento del cancro identifica terapie sempre più efficaci per i pazienti. In parallelo a questo sforzo, si osserva una rapida crescita tecnologica che, insieme all'esperienza medica, rende possibile trattare casi oncologici che un tempo sembravano irrimediabilmente inadatti all'intervento chirurgico”. L’altro aspetto su cui si sofferma Lippolis è la multidisciplinarietà: “Questo tipo di intervento – sottolinea – richiede una grande preparazione non solo dal punto di vista chirurgico: è necessario il supporto di un team multidisciplinare competente e preparato come quello che, nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, collabora con il Centro della Chirurgia del peritoneo”.