Oggi si viaggia già sullo schermo, tra foto, video e recensioni. Ma sul posto si rischia ancora la delusione, con affollamenti, prezzi elevati, scarsa autenticità, accessibilità limitata, disorganizzazione. Da questa constatazione partono due voci di riferimento della cultura e del turismo in Toscana, Roberto Guiggiani, docente alla Fondazione Campus di Lucca Università di Pisa e operatore turistico con numerose esperienze alle spalle e Gianluca De Felice, segretario generale dell’Opera della Primaziale Pisana da anni impegnato in uno dei siti più attrattivi del mondo, piazza dei Miracoli a Pisa, che firmano un libro che nasce come conversazione franca e operativa per diventare uno strumento di lavoro per chi accoglie, progetta e racconta le destinazioni del turismo culturale.
“Bellezza Italia. Manuale d’uso per il turismo che vogliamo” (Primamedia Editore, 2025) sarà presentato martedì 23 Settembre alle 18 nella straordinaria cornice del Bistrot dell’Opera in Piazza del Duomo a Pisa. Saranno presenti gli autori e modererà Francesco Ippolito.
Gli autori incrociano le prospettive di istituzioni culturali e operatori del turismo, dalle fabbricerie ai musei, dai tour operator alle guide turistiche, mostrando dove il dialogo s’inceppa e come poterlo riattivare con azioni semplici e coordinate. Non un trattato, ma uno scambio pratico per costruire un’offerta più variegata e ordinata. Dalle realtà più vicine agli autori come Pisa e Siena, lo sguardo si allarga anche a destinazioni come Padova, Torino, Carrara e altre, senza dimenticare attrazioni internazionali come il Guggenheim di Bilbao, ad esempio. Capitoli tematici e schede operative attraversano nodi come marketing e narrazioni, valorizzazione del patrimonio, evoluzione del turismo culturale, overtourism e gestione delle destinazioni, con l’obiettivo di offrire metodi e idee replicabili in un comparto in continua trasformazione capace di generare occupazione e valore lungo tutta la filiera.
La scelta di uno stile diretto e poco accademico, dialogo a due voci, esempi concreti, casi riusciti e scivoloni da non ripetere, fa del libro un vero manuale d’uso, pensato per operatori della cultura e del turismo che vogliono mutuare buone pratiche. Esempi “buoni e meno buoni” diventano così una sorta di laboratorio di idee come quelle di ampliare gli spazi, distribuire i tempi di visita, progettare percorsi alternativi e soluzioni on demand per evitare il consumo frettoloso e ripetitivo dei luoghi e restituire qualità all’esperienza. Un filo rosso attraversa il volume: il successo di una meta dipende dall’equilibrio tra modalità di visita e tutela dei beni. Non possiamo scegliere chi arriva, ma possiamo progettare regole, percorsi intelligenti e servizi inclusivi, dalle fasce orarie ai tour meno battuti, per distribuire i flussi, proteggere i luoghi e restituire qualità all’esperienza