Attualità

Twitter, in maggioranza i favorevoli ai vaccini

Lo rivela uno studio dell'Università di Pisa, condotto con un innovativo strumento di analisi che si avvale dell’intelligenza artificiale

Una vaccinazione anti-Covid

A dispetto del “rumore” e del flusso di “cinguettii” che specie sui social media esprimono posizioni fortemente contrarie, l’opinione pubblica su Twitter in Italia è in realtà leggermente più favorevole che contraria ai vaccini. E’ questo quanto emerge da uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista IEEE Intelligent Systems e condotto da Alessio Bechini, Pietro Ducange, Francesco Marcelloni e Alessandro Renda del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. 

"I quattro ricercatori - hanno spiegato dall'ateneo pisano - hanno messo a punto un originale metodo di analisi dell’opinione pubblica che si avvale dell’Intelligenza Artificiale. L’indagine ha riguardato circa 30mila utenti e 100mila tweet scritti dal Settembre 2016 al Giugno 2017 selezionati attraverso una lista di parole chiave come ad esempio #iovaccino o rischio vaccinale”.

Francesco Marcelloni

“È la prima volta che un sistema di Intelligenza Artificiale viene usato allo scopo di stabilire un trend di opinione in Italia su questo tema – spiega Marcelloni – grazie a tecniche avanzate di Machine Learning abbiamo addestrato il nostro sistema a classificare gli utenti di Twitter come favorevoli, contrari o neutrali ai vaccini, il tutto concentrandoci appunto sugli utenti e non sui singoli tweet”.

L’aspetto innovativo è stato proprio il mettere al centro gli “utenti-persona”, piuttosto che i tweet. Questo rovesciamento di prospettiva ha permesso di eliminare le variabilità dettate da singoli messaggi estemporanei, di monitorare un eventuale cambio di opinione nel tempo e di escludere dal campione gli utenti troppo “rumorosi” che se conteggiati avrebbero falsato i risultati a causa del gran numero di tweet prodotti, senza tuttavia corrispondere a gruppi di opinione realmente numerosi. Non ultimo questo approccio ha consentito un’analisi differenziata a livello geografico che ha permesso di individuare sottili differenze fra le varie regioni, mettendo in primo piano Roma e Milano come le aree del Paese più attive sul tema vaccini.

“Le ricerche che stiamo conducendo possono essere utili ai decisori politici per progettare campagne informative e azioni efficaci a partire da una comprensione profonda dell’opinione pubblica – segnala Marcelloni –. Questo appare oggi più che mai necessario vista l’attuale pandemia che ha messo ancora una volta in primissimo piano il dibattito sui vaccini”.